Come convivere con l’endometriosi: guide e alimentazione

L'endometriosi è una malattia che comporta la crescita di tessuto endometrioso fuori sede. Non c'è cura farmacologica ma i rimedia naturali possono alleviare il dolore.

L’endometriosi è una malattia piuttosto diffusa. Colpisce circa il 10% delle donne in età fertile e trova un picco di incidenza nella fascia di età che va dai 30 ai 40 anni. Risulta molto meno diffusa tra le adolescenti, anche se può presentarsi. In questo caso si parla di endometriosi precoce e ne risulta affetto l’8% delle ragazze che accusano forti dolori mestruali che vanno peggiorando con il passare dei giorni. In genere, la malattia tende a regredire con la menopausa, ma in qualche caso può prolungarsi, soprattutto in seguito a cure ormonali atte a far fronte proprio alla menopausa.

Il problema consiste nella presenza di endometrio, il tessuto che riveste le pareti interne dell’utero, al di fuori dello stesso. Non sono ancora chiare le cause: potrebbero essere differenti, e le varie ricerche mettono in luce diversi aspetti. Se soffrite di endometriosi, vogliamo darvi qualche consiglio su come convivere al meglio con il problema. Occorre comunque sottolineare che nessuna guida sostituisce il parere di un esperto. E’ sempre essenziale essere seguite da un medico, soprattutto se si soffre di questa patologia.

Convivere con l’endometriosi

Nonostante si tratti di un problema molto diffuso, di questa malattia non si parla molto. In genere i suoi sintomi vengono sottovalutati, sia dai medici sia dalle donne stesse che ne soffrono, e quindi scoperta tardi. L’endometriosi può però creare molti problemi, alcuni quotidiani (come dolori e necessità di visite mediche frequenti), altri permanenti e gravi, come la sterilità. Si stima infatti che tra il 30% e il 40% delle donne che soffrono di tale patologia risulti altresì sterile. Quando, al contrario, una donna affetta dalla malattia resta incinta, le sue condizioni possono peggiorare notevolmente dopo la gravidanza. A tal proposito, ricordiamo che raramente la presenza di endometrio si concentra in un solo punto. Più frequentemente, invece, essa riguarda diversi tessuti o organi.

La malattia può provocare dolori fisici, talvolta invalidanti. Uno studio condotto da Endometriosis all party parlamentary group, a livello europeo, dimostra che le donne che soffrono di endometriosi perdono in media cinque giorni lavorativi ogni anno per questo motivo. Tutto ciò ha risvolti negativi anche in termini di carriera. Nel 2005, il Senato ha riconosciuto il problema come malattia sociale. Nonostante questo, le discriminazioni a cui sono sottoposte coloro che ne soffrono sono ancora intense. Capita frequentemente che queste donne perdano il posto a causa della malattia. Ancor più spesso avviene che, a motivo delle loro assenze, queste persone non siano viste di buon occhio da colleghi e superiori, i quali non realizzano la gravità della situazione.

Il sito www.endoassoc.it è stato creato appositamente per le donne affette da questa patologia. Qui potranno trovare informazioni, materiale di alta qualità e affidabilità, redatto da esperti, nonché appoggio. Infatti, chi soffre di endometriosi incontra talvolta difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane e nel coltivare le proprie relazioni sociali. Inoltre, qualora si desiderasse un figlio, la possibile sterilità rappresenta un grosso problema psicologico per la donna e per la coppia.

Rimedi naturali per alleviare il dolore

Purtroppo, non esiste una cura definitiva all’endometriosi. I medicinali utilizzati servono soprattutto ad alleviare i dolori fisici che essa può provocare. Il dolore pelvico normalmente si intensifica in presenza del ciclo mestruale. Esistono cure volte a ridurne frequenza e intensità. Ad esempio gli analgesici, da soli o abbinati a una terapia ormonale quale la pillola anticoncezionale, possono rappresentare un valido aiuto in questo senso. Ma, per diminuire i dolori, in alcuni casi potrebbero essere sufficienti alcuni rimedi naturali.

Quando l’endometriosi si inserisce in un quadro di disfunzione generalizzata dell’organismo, i rimedi omeopatici più indicati saranno Lachesis, Thuja, Sepia, Medhorrinhum e Staphysagrya. Se a essa si affianca uno scompenso delle capacità difensivo-riparative dell’organismo, si tende a consigliare invece Chamomilla, Platina, Nux Vomica, Lycopodium, Luesinum.

Erbavoglio curcuma polvere

Uno dei rimedi migliori contro i dolori causati dalla malattia sembra essere la curcuma in polvere. Quando parliamo di Curcuma, ci riferiamo a una pianta tropicale di montagna, appartenente alla famiglia dello zenzero. La curcuma possiede una funzionalità digestiva ed epatica e presenta un colore giallo-arancio. Questo le viene conferito dalla presenza di curcumina, contenuta naturalmente nella pianta.

Inoltre, osservando in vitro la reazione tra curcumina e cellule endometriche, sono stati ottenuti risultati incoraggianti. Infatti, è stata riscontrata una riduzione della capacità di migrazione delle cellule dell’endometrio. Ciò fa pensare a una possibile proprietà inibitoria della curcumina sullo sviluppo della patologia in questione. Tuttavia, è ancora troppo presto per poter affermare il risultato con certezza e saranno necessari ulteriori studi sulla malattia e sulle possibili cure prima di avere dati sicuri.

Zenzero line@

Un altro rimedio naturale, della stessa famiglia della curcuma, sembra essere proprio lo zenzero. Si tratta di una pianta erbacea originaria dell’Estremo Oriente e coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale. Anche in questo caso, naturalmente, non stiamo parlando di una cura alla malattia ma di un rimedio che dona sollievo sintomatico. Bere una tazza di infuso di zenzero, infatti, migliora immediatamente la situazione. Ciò accade, ancor più che a livello di dolori, soprattutto a livello di nausea, altra possibile fastidiosa conseguenza dell’endometriosi. Le proporzioni con cui preparare tale infuso sono di tre cucchiaio di zenzero per ogni tazza d’acqua. Il tutto va scaldato per almeno cinque minuti.

Al di là del sollievo da questo tipo di dolori, lo zenzero è ottimo da inserire nella propria alimentazione quotidiana anche per altre sue proprietà. Assumerlo ogni giorni, infatti, aumenta il livello di benessere percepito da tutto l’organismo nel suo complesso. Le sue virtù consistono infatti nei poteri antiossidante, antinfiammatorio, antidolorifico, antibatterico e digestivo. Nel caso dell’endometriosi, quindi, esso è ottimo per alleviare sia la nausea sia i crampi. Per quanto riguarda il primo problema, lo zenzero è probabilmente il rimedio naturale più efficace che esista. La nausea può essere combattuta da questa radice in forma di tisana o di piccoli pezzi da mangiare dopo i pasti. Il suo effetto antidolorifico, invece, non si limita ai dolori da endometrio. Comprende invece quasi ogni tipo di infiammazioni e dolori, variamente localizzati, sebbene sia particolarmente impiegato per combattere quelli mestruali.

Ma come possiamo inserire lo zenzero nella nostra alimentazione quotidiana? Il modo migliore è più semplice è inserirlo, come ultimo ingrediente, nei piatti cotti. A fine cottura, quindi, è bene grattugiare un po’ di questa radice su pasta, riso, verdure o carne.

Guide

Convivere con l’endometriosi, lo abbiamo constatato, non è semplice. Questo non vuol dire che sia il caso di farsi abbattere dalla malattia. Al contrario, reagire con tutta la positività e l’assertività possibili si rivela quanto mai vitale. Il primo errore da non fare è quello di sottovalutare i sintomi e, in seguito, il problema di cui soffrite. Spesso, infatti, i dolori legati a tale patologia vengono scambiati per crampi mestruali, accettati a livello sociale. Il passo successivo è quello di non permettere nemmeno al proprio medico di sminuire i segnali. Nel caso in cui vi troviate in questa spiacevole situazione, non esitate a cercare una seconda opinione e a cambiare medico.

Se avete appurato di soffrire di endometriosi, non fatevi prendere dal panico. In Itali esistono molti centri specializzati nella cura di questa patologia. Soprattutto se dovete ricorrere a operazioni chirurgiche, la scelta migliore sembra essere quella di rivolgersi a uno di questi. Esistono altresì gruppi di sostegno, dei quali fanno parte altre donne affette dalla stessa malattia. Tali gruppi tra pari sono molto diffusi nel nostro paese: qui potrete discutere, scambiarvi informazioni, sostenervi moralmente a vicenda.

Endometriosi ed alimentazione

Come comportarsi, invece, per quanto riguarda il proprio regime alimentare? Non ci sono ricerche che provino l’esistenza di un legame certo tra dieta ed endometriosi. Tuttavia, alcuni studi sembrano suggerire che una dieta antinfiammatoria possa essere d’aiuto in queste circostanze. Si prevede quindi l’assunzione più massiccia di alimenti quali pesce, olio d’oliva, legumi, verdura e frutta. Sarebbe invece bene limitare l’apporto di cibi infiammatori, come ad esempio latticini, carboidrati raffinati, zuccheri e carne. Per quanto riguarda invece riso, pasta e pane, sarebbe meglio prediligere quelli integrali. Alcune esperti consigliano inoltre di eliminare i prodotti a base di soia. Infatti questi, contenendo fitoestrogeni, potrebbero favorire la malattia, anche se non abbiamo prove certe di un simile legame.

Donne affette da endometriosi. Canto XXXV

A rompere il silenzio sull’endometriosi è stato, in modo per certi versi sorprendente, un libro. Dunque non una ricerca medica o un ospedale particolarmente all’avanguardia. L’autrice si chiama Veronica Prampolini e, nel 2007, pubblica “Canto XXXV Inferno – Donne affette da endometriosi“.

Prampolini spiega al pubblico la sua volontà di inserire la parola ‘endometriosi’ nel titolo. L’autrice racconta infatti di aver pensato a titoli molto più accattivanti di questo. Tuttavia, la scelta finale è stata dettata dalla sua volontà di far sì che chiunque notasse anche questa parola. Leggendola in copertina, anche chi decide di non comprare il libro e passare oltre dovrà farvi i conti. Prampolini si auspica che tutti imparino a riconoscere quella parola. Questo, secondo lei, faciliterà il riconoscimento della patologia come malattia sociale. Sono passati dieci anni dal tour per la pubblicazione del libro, e indubbiamente di endometriosi si parla più che allora, ma la strada è ancora lunga.

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