Ecco alcune informazioni utili sulla gestosi in gravidanza
La gestosi è una condizione che può presentarsi esclusivamente in gravidanza. Essa insorge normalmente dalla ventiquattresima settimana in avanti, sebbene siano stati registrati anche casi precoci. La problematica può manifestarsi in varie forme e a diversi livelli. Il picco viene normalmente raggiunto nel corso del terzo trimestre e, spesso, a poche settimane dal parto. L’incidenza della condizione in questione sul numero di donne in gravidanza risulta notevolmente variabile, potendo andare da un minimo del 3% fino a un massimo del 13%.
Le condizioni preesistenti alla gravidanza che favoriscono questa condizione, detta anche preeclampsia, sono soprattutto fumo di sigaretta eccessivo, obesità, età avanzata della gestante, ipertensione arteriosa, primiparità (essere alla prima gestazione), diabete mellito, gravidanze gemellari, malattie renali, fattori genici e infine turbe coagulative, autoimmunitarie, ematologiche. La dieta, al contrario, non mostra una significativa correlazione con le probabilità di insorgenza della complicanza.
Molti meccanismi alla base dell’insorgenza della gestosi risultano purtroppo ancora sconosciuti o, quantomeno, poco chiari alla luce delle conoscenze mediche attuali. In ogni caso, una delle caratteristiche fondamentali risiede nell’aumento delle resistenze nel distretto placentare. In condizioni normali, il trofoblasto ricopre e permea i vasi spirali uterini nel miometrio. In questo modo, aumenta la loro capienza e li rende in grado di accogliere elevati flussi di sangue. Questo processo, in realtà, inizia precocemente.
Tuttavia, raggiunge la sua massima espressione solo a cavallo tra la ventiquattresima e venticinquesima settimana di gravidanza. Esso serve ad assicurare un’ottima vascolarizzazione e, di conseguenza, un nutrimento adeguato per il feto. Il processo in questione, però, potrebbe non svolgersi correttamente per diverse ragioni.
Tra queste, le più frequenti risultano alcuni fattori locali oppure turbe coagulative o autoimmunitarie. In questo caso, le arterie spirali restano più rigide e quindi maggiormente responsive alla vasocostrizione, con una conseguente riduzione della profusione della placenta. La situazione appena descritta è responsabile dell’origine della gestosi.
Una delle conseguenze della gestosi, indotta anche dalla gravidanza stessa, è quella della pressione alta in gravidanza, che si articola in diversi modi. Innanzitutto, può presentarsi l’ipertensione gestionale, ovvero un aumento della pressione arteriosa che si manifesta in seguito alla ventesima settimana di gestazione, con assenza di proteine nelle urine, in persone precedentemente normotese. Esiste poi una situazione definita eclampsia, nella quali insieme all’ipertensione insorgono sintomi quali edemi, crisi convulsive e proteinuria.
Le preeclampsia corrisponde a una situazione molto simile a quella che abbiamo appena descritto, con la differenza che essa non è associata a crisi convulsive. Con questo nome si indica anche la gestosi stessa. Infine, esiste la sindrome HELLP, caratterizzata da emolisi, piastrinopeia e aumento del valore sierico degli enzimi epatici.