Congiuntivite allergica nei bambini: i sintomi, le cause e cosa fare quando i più piccoli presentano questo disturbo.
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Le congiuntiviti sono le più comuni affezioni oculari. Sono caratterizzate da gonfiore palpebrale, arrossamento, a volte, lacrimazione, sensazione di sabbia nell’occhio. Possono presentare più comunemente una causa allergica, virale o batterica. Congiuntivite allergica nei bambini: sintomi e rimedi.
La congiuntivite allergica è l’infiammazione della congiuntiva, cioè della mucosa che riveste la superficie esterna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare, causata da un’allergia a una determinata sostanza, detta allergene.
Il termine congiuntivite allergica viene spesso usato per indicare almeno quattro diversi tipi di malattia allergica oculare:
Le ultime due forme non riconoscono una causa allergica, ma causano sintomi e segni oculari simili a quelli della congiuntivite allergica, con la quale spesso vengono confuse.
I sintomi principali della congiuntivite allergica sono: prurito agli occhi, arrossamento, lacrimazione aumentata, bruciore e secrezione acquosa. Dal momento che di solito la congiuntivite allergica compare simultaneamente alla rinite allergica, sono presenti anche i sintomi di quest’ultima. Nelle forme stagionali i sintomi abitualmente durano dalle quattro alle sei settimane, cioè la durata della maggior parte delle stagioni polliniche, si ripetono ogni anno nello stesso periodo, con un’intensità che varia a seconda degli anni, ma spesso per tutta la vita. Quando invece l’allergene può essere identificato ed evitato (per esempio il pelo di gatto), i sintomi di solito cessano.
Nelle forme stagionali la causa di gran lunga più frequente è l’allergia a pollini, per cui molto spesso si associa anche una rinite allergica. Inoltre, è da ricordare il fatto che esistono forme stagionali di congiuntivite (congiuntivite primaverile o invernali), clinicamente simili alla congiuntivite allergica, la cui causa non è di fatto un’allergia, e che si caratterizzano per una generica ipersensibilità alla luce.
Per i casi non stagionali, possono essere in causa l’allergia al gatto o al pelo di altri animali, meno frequentemente altri allergeni ambientali.
Nelle forme stagionali da pollini, è importante cercare di evitare il più possibile il contatto degli occhi col polline per il periodo a rischio, che varia ovviamente a seconda del tipo di polline cui si è allergici. Per cui, è importante:
Nelle forme non stagionali, invece, è importante attuare tutte le precauzioni per evitare il contatto con l’allergene responsabile.
Inoltre, i sintomi vengono tenuti sotto controllo con colliri antistaminici o che bloccano il processo che porta alla liberazione di istamina, responsabile dei sintomi oculari. Sarà il pediatra ovviamente a istruire i genitori su come e quando somministrarli. In alcuni casi può essere necessario ricorrere, sempre su indicazione del pediatra e/o dello specialista oculista, a brevi cicli di colliri cortisonici.