Il congedo di paternità, obbligatoria e facoltativa, è un'agevolazione che è cambiata molto negli anni. Vediamo in modo chiaro quali cambiamenti ci saranno nel 2020.
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La Legge di Bilancio varata dal Governo per il 2020 ha previsto una modifica del congedo di paternità. Esso è obbligatorio o facoltativo per i padri lavoratori dipendenti. La Legge prevede un allungamento di due giorni del congedo passando da cinque giorni all’intera settimana. Nei primi cinque mesi della nascita, un padre può usufruire di un congedo facoltativo, ma questo si può ottenere in alternativa al congedo di tipo obbligatorio della madre.
Il congedo di paternità è una agevolazione riconosciuta dalla legge italiana, che consente ai padri lavoratori dipendenti di usufruire, in occasione della nascita o adozione di un figlio, di alcuni giorni di assenza a lavoro. Fino al 2015 il congedo di paternità era concesso solo per un giorno, più altri due di congedo facoltativo. Dal 2016 e 2017 la normativa è stata modificata concedendo due giorni ai padri lavoratori e altri due giorni di congedo facoltativo. Nel 2018 il congedo aumenta a quattro giorni di congedo obbligatorio e uno facoltativo. A partire dal 2019 i giorni di congedo obbligatorio diventano cinque, con la possibilità di avere un giorno facoltativo. Nel 2020 i giorni di congedo aumentano fino a sette giorni, con il mantenimento del giorno facoltativo previsto anche negli anni precedenti.
Per quanto riguarda il congedo di paternità obbligatorio, il lavoratore deve comunicare almeno 15 giorni prima di voler usufruire del congedo e le date in cui questo va attuato. Da precisare che il lavoratore non deve presentare la domanda all’INPS, ma deve essere poi il datore di lavoro porta-voce di tale richiesta all’istituto previdenziale. Per i lavoratori che invece ricevono l’indennità direttamente dall’INPS sono obbligati a fare domanda telematica tramite INPS, call center o patronato.
Nella legge di bilancio per il 2020 è inserita anche la possibilità di avere un congedo di paternità facoltativo per i padri lavoratori. In pratica è possibile assentarsi da lavoro per un giorno aggiuntivo, ma solo se si fa in sostituzione alla madre, che quindi dovrà rinunciare ad uno dei suoi giorni di congedo obbligatorio. Quindi, la fruizione di tale diritto è condizionato solo su scelta volontaria anche della madre, che quindi non potrà usufruire del giorno di congedo concesso al padre lavoratore. Durante questo congedo, l’Istituto previdenziale concede al padre lavoratore un bonus-indennità completo, cioè pari al 100 % della retribuzione che percepirebbe giornalmente.
Abbiamo anticipato che, dopo aver fatto domanda al datore di lavoro o all’INPS, il lavoratore che vuole richiedere il congedo può usufruire di sette giorni. E come detto in precedenza, egli ha diritto ad una indennità di servizio pari al 100 % della retribuzione. Riassumendo il tutto, un lavoratore che diventa padre, oppure che adotta un minore nel corso del 2020, ha diritto di usare, entro i cinque mesi dalla nascita o adozione e non oltre:
Inoltre, per nascite o adozioni/affidamenti avvenuti nell’anno solare 2019, l’INPS afferma che i padri hanno diritto a soli cinque giorni e non sette, anche se questi giorni sono utilizzati nei primi mesi del 2020.