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Quando togliere il ciuccio: fare la mamma o il papà non è mai facile e accade spesso che, durante le varie fasi della crescita dei bambini, i genitori si chiedono costantemente cosa fare o come farlo. Il processo di rimozione del ciuccio al neonato non fa alcuna eccezione: quale tecnica utilizzare? Qual è il momento più adatto? Cosa fare se il piccolo non smette di piangere? Ecco allora alcuni utili consigli per scoprire come togliere il ciuccio al neonato senza che ciò possa essere una sofferenza per entrambi.
Per un neonato, ciuccio permette di soddisfare la continua necessità di succhiare, ma tuttavia ognuno reagisce in modo differente; pertanto, ci sono bambini che non si sentono mai a proprio agio con un ciuccio in bocca ed altri per i quali è il modo migliore per rilassarsi e calmarsi.
In ogni caso, dopo 12 o 18 mesi di età, il bisogno del neonato di succhiare diminuisce, ma l’uso del ciuccio potrebbe aver creato loro l’abitudine e quindi desiderano tenerlo in bocca anche se non ne hanno più bisogno. Questo accade perché viene inteso come strumento necessario, ad esempio, per dormire o per svolgere determinate attività
Il vero problema si verifica nella fase in cui il neonato non è più tale, quindi verso i due o tre anni di età, allorquando l’uso continuo del ciuccio spesso può provocare malformazioni dentali al palato, quindi ovviamente è necessario togliere il ciuccio prima di questa età.
Il momento ideale per agire in questo senso è in un’età compresa tra un anno e un anno e mezzo, ma il grande dubbio sorge nel modo in cui farlo, che dipende dal modo in cui il neonato è attaccato al ciuccio. In molti casi, tale passaggio richiede tanta pazienza, costanza e forza di volontà.
Onde evitare traumi per il neonato, la cosa migliore da fare è ridurre gradualmente l’uso del ciuccio limitandolo ad alcuni orari, ad esempio dandoglielo solo prima di dormire, o in qualsiasi altra occasioni che si ritiene opportuna. L’importante è limitarne l’uso in modo graduale ma costante, in modo tale che il piccolo si abituerà a farne a meno.
Siccome per un neonato il ciuccio è un mezzo per rilassarsi, è bene sperimentare diverse tecniche per toglierlo, per esempio raccontandogli una storiella prima di andare a dormire, praticandogli un massaggio o facendogli ascoltare la sue musichetta preferita. Questo aiuta il neonato a trovare nuovi modi per calmare la sua ansia ed essere in grado di sostituire il ciuccio con un diversivo.
Il consiglio è di tenerlo occupato e assicurarsi che non usi il ciuccio come un modo per intrattenersi quando è annoiato. Durante i giochi gli si può chiedere di togliersi il ciuccio in modo che si accorga che non è necessario averlo sempre, magari premiandolo ogni volta che lo fa.
Nei bambini di età superiore a tre anni, è necessario, fargli capire che è giunto il momento di lasciare il ciuccio perché sono ormai grandi.
È importante rafforzare i loro risultati positivi, complimentandosi con loro quando hanno passato ore senza usare il ciuccio e fargli capire che stanno compiendo qualcosa di importante. Alcune madri usano la strategia della fata del ciuccio, proprio come si fa quando cadono i denti da latte; questa può essere un’idea efficace che aiuterà il bambino a smettere quando ritiene che possa farne a meno.
Infine, è importante fargli superare le sue paure e non ferirlo o traumatizzarlo con gesti di stizza, altrimenti si potrebbe ottenere l’effetto contrario. Piuttosto occorre tenere presente che è normale che il bambino senta la mancanza dell’oggetto e che, almeno nei primi giorni, faccia i capricci.