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Come scegliere la maestra del proprio figlio

Scegliere la persona che affiancherà il proprio figlio nel suo percorso scolastico è una delle tappe fondamentali per ogni genitore: con una serie di consigli, la decisione potrebbe diventare più semplice.

Il ruolo genitoriale include naturalmente anche quello di educatore: un genitore cerca in ogni momento della vita di guidare il percorso dei propri figli e di contribuire alla loro crescita umana fornendo il buon esempio, direttamente e indirettamente. Per questo motivo la scelta di un maestro o una maestra risulta davvero cruciale e complessa. Le qualità da ricercare in un insegnante non sono esclusivamente dipendenti dall’abito in cui opera: sia che parliamo di materie scolastiche, sia musica, sia sport, ci sono delle caratteristiche che il buon maestro deve essere capace di trasmettere al genitore per convincerlo della propria competenza e bravura; caratteristiche che si tradurranno in un’efficace comunicazione didattica con il bambino o l’adolescente. Vediamo allora quali sono le qualità del maestro ideale e quali solo le considerazioni fondamentali nella scelta.

Come scegliere la maestra per il proprio bambino: competenze

Quando si prendono contatti con un insegnante privato, il dato primario e più esplicito su cui un genitore può basarsi sono le competenze e le referenze del potenziale maestro. Se una persona ha un curriculum di studi ben strutturato e soddisfacente dal punto di vista dei voti ed ha inoltre fatto delle esperienze di successo in ambiti collegati ai propri studi, questo potrebbe essere un ottimo indicatore della conoscenza che ha il soggetto dei temi che si propone di insegnare. Anche i luoghi di studio e lavoro possono dare fiducia in positivo, creando delle aspettative sulle competenze. Inoltre, non bisogna assolutamente svalutare le esperienze acquisite in ambiti diversi dall’indirizzo di studi, come ad esempio il volontariato: sono esperienze che portano a stretto contatto con le persone e rendono le persone capaci di gestire situazioni inaspettate e migliorare la comunicazione.

Tuttavia, un curriculum non convince mai tanto quanto le valutazioni fornite da altre persone sull’operato di un insegnante. Chi ci può assicurare che la persona che si nasconde dietro quelle righe sia davvero capace di gestire un bambino o un adolescente nel suo percorso di apprendimento e di crescita personale? Per questo motivo, è molto efficace procedere per passaparola: chiedere ad amici e famigliari se hanno già avuto esperienze positive con un certo maestro può convincerci più di una laurea sul CV e portare esiti di successo nell’educazione del proprio figlio.

Pedagogia e capacità comunicative

Oltre ad essere esperto delle materie che si propone di insegnare, il maestro deve anche possedere dei fondamenti di pedagogia e un efficace metodo di comunicazione della conoscenza che possiede. Capita spesso di trovarsi davanti menti brillanti, studiosi appassionati, a cui tuttavia mancano i principi di base per relazionarsi con un soggetto immaturo quale è un bambino o un adolescente. Un soggetto sensibile agli stimoli, che assorbe come una spugna ciò che gli sta intorno e cerca la propria forma soprattutto nei comportamenti delle persone che gli stanno intorno. Per questo motivo, un maestro efficace deve essere capace di mettersi sulla sua stessa lunghezza d’onda, esplorando gli approcci migliori per connettersi con lui o lei. Bisogna ottenere la sua fiducia ma soprattutto il suo rispetto e il riconoscimento come persona autorevole e meritevole di rispetto.

Insomma, il maestro deve essere capace di catturare l’interesse del bambino prima di tutto dal punto di vista personale ed empatico per risultare più efficace nella comunicazione didattica. Sarebbe, quindi, ideale, dopo aver conosciuto il maestro, fare una lezione di prova e chiedere un commento del proprio figlio su come si è sentito. Purtroppo, si sa, i bambini sono spesso svogliati quando si tratta di studiare: ma il genitore deve cercare di leggere tra le righe e capire quale sia il vero problema. Un insegnante poco capace o una mancanza di interesse del figlio.

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