x

x

Come ridurre la pancia post parto: esercizi da fare

Dopo il parto molte neomamme desiderano eliminare la pancia e tornare alla forma fisica precedente. È importante però seguire alcuni accorgimenti.

La maternità è un periodo magico nella vita di una donna, in cui nuova vita cresce e viene creata. Tutto bellissimo, idealmente, ma da un punto di vista pratico la maternità lascia i segni sul corpo della donna. La pelle dell’addome si tende, i muscoli perdono tonicità, vene e sistema linfatico sono soggette a un superlavoro e soprattutto la sera causano il famoso gonfiore alle caviglie. Tutto questo durante la gravidanza. E dopo? Dopo, bisogna fare in modo che il corpo superi lo shock del parto e riprenda le sue funzioni – e dimensioni – naturali.

Il primo problema da affrontare è: come ridurre la pancia post parto?. Ovviamente non esiste una ricetta standard per tornare in forma con la pancia piatta come prima della gravidanza, ma con una serie di accorgimenti e parecchio impegno si può tornare a guardarsi allo specchio con piacere.

Ridurre la pancia post parto: quando iniziare

Subito dopo il parto (parliamo qua di parto naturale) le parti sono doloranti per lo sforzo, e la pancia si ritrova di colpo priva della tensione causata dalla presenza del bambino, quindi i tessuti di colpo si afflosciano. I muscoli addominali sembrano scomparsi e verrebbe voglia di mettersi subito sulla panca addominali. Sbagliato. Per ricominciare ad allenarsi bisogna aspettare almeno un paio di settimane se non di più. Ammazzarsi di addominali subito dopo il parto è sbagliato, perché i retti addominali che si sono stirati e allontanati durante la gravidanza – questo fenomeno è detto diastasi – hanno bisogno di tempo prima di riavvicinarsi.

Se si comincia con gli esercizi di tonificazione troppo presto praticamente si consolida la situazione in cui i muscoli non si ricompattano più. Quando la diastasi si sarà ricompattata, e solo allora, sarà il momento di intervenire in modo più deciso: per capirlo basta mettersi distese con le gambe piegate e premere la pancia con le dita. Se entrano poco e poi si incontra resistenza significa che la diastasi si è ricompattata. Prima di allora è bene limitarsi a semplici esercizi di allenamento del pavimento pelvico, che aiuteranno anche a prevenire problemi di incontinenza urinaria.

La panciera: si o no

In molti reparti maternità danno indicazioni differenti sull’uso della panciera, però è bene indossarla, per fare in modo che i muscoli addominali “ricordino” la posizione di prima della gravidanza. Il corpo infatti ricorda, e se viene abituato a una certa postura o a una certa posizione, la assumerà, magari gradualmente. La panciera può facilitare questo processo di memorizzazione. Bisogna comunque limitarsi alle ore che si trascorrono in piedi e toglierla se si sta a lungo sedute o quando ci si distende, altrimenti si ottiene l’effetto opposto.

Non bisogna soprattutto affidarsi ad occhi chiusi al lavoro della panciera, ma gradualmente, dopo una settimana, è bene cominciare ad esercitare i muscoli dell’addome, così da permettere alla pancia di ritrovare la propria autonomia muscolare. Durante la gravidanza, i muscoli, anche quelli lombari, hanno lavorato poco e comunque in modo differente, adattandosi al crescente peso del bambino. Dopo il parto sono poco tonici, rilassati, e anche la postura ne risente. La panciera praticamente indica alla parete addominale e ai muscoli lombari dove stare, mostrando alla schiena la postura di prima. Nel caso di un parto cesareo la panciera è particolarmente utile, perché aiuta la pelle cicatrizzarsi e a ricompattarsi dopo i punti.

Esercizi post parto: come riabituare il corpo al movimento

Durante l’allattamento sarà oltremodo difficile che la pancia scompaia e magicamente riprenda quel profilo piatto che vorremmo. È possibile aiutare il processo portando pazienza e soprattutto cercando di non cadere nella spirale depressiva che molte devono affrontare. Carenza cronica di sonno, rivoluzione della vita di coppia, assenza di intimità col partner, riorganizzazione dei ritmi famigliari sulla base delle esigenze del bambino, poco tempo da dedicare a sé, sono tutti elementi che non aiutano a rimettersi in forma.

La prima cosa da fare è adottare un approccio morbido all’allenamento, che deve essere graduale. Perciò niente esercizi di tipo isometrico, che facendo mantenere la stessa posizione a lungo impegnano troppo la muscolatura e inibiscono la produzione di prolattina, necessaria per l’allattamento al seno. Bastano pochi esercizi fatti in modo dolce per abituare il corpo nuovamente al movimento. Ad esempio esercizi di respirazione per riprendere coscienza della muscolatura e 10 minuti al giorno di attività aerobica sono già un impegno sufficiente. Può inoltre essere utile un massaggio circolare sull’addome con olio di mandorle dolci, dalle forti proprietà elasticizzanti, che sarà anche particolarmente utile per ammorbidire e compattare la pelle in caso di smagliature.

Scritto da Alice Sacchi
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Cuscino allattamento e da gravidanza: le differenze

Maternità: come funziona e quando richiederla

Leggi anche