I disturbi del linguaggio sono un insieme di disagi che possono compromettere le abilità linguistiche dei bambini: capiamo come riconoscerli e quali soluzioni adottare.
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Il linguaggio è la facoltà distintiva dell’essere umano che consente di riprodurre i propri concetti e pensieri. Esso viene acquisito nei primi anni di vita, tra il primo mese e i 3 anni. Tuttavia, a volte, il linguaggio del bambino può risultare carente ed è quindi fondamentale riuscire a riconoscere i disturbi a esso correlato.
L’età di 3 anni rappresenta la fase in cui si può iniziare a valutare se un bambino è affetto da un probabile disturbo del linguaggio, oppure è un semplice “parlatore tardivo”. I disturbi del linguaggio sono un gruppo eterogeneo di disfunzioni che riguardano le abilità linguistiche e che si possono suddividere in due grandi categorie:
Il disturbo specifico del linguaggio rappresenta un insieme di disagi che compromettono l’abilità linguistica del bambino. È frequente nel 5/7% dei casi in età prescolare, tendendo a ridursi nel tempo in età scolare raggiungendo circa l’1/2% ed è considerato un disturbo transitorio dello sviluppo a prognosi favorevole.
Il DSL si manifesta con continue difficoltà nell’acquisizione e nell’impiego delle differenti modalità di linguaggio, come:
Diverse sono le teorie riguardanti le cause di questo fenomeno:
Nei trattamenti riabilitativi consigliati in casi di disturbi del linguaggio di solito è coinvolta un’equipe multidisciplinare che è comunemente costituita da un neuropsichiatra infantile, da uno psicologo e da un logopedista. Per di più, le ultime ricerche confermano l’efficienza degli interventi di recupero erogati a livello scolastico e domestico (programmi di Parent Training che descrivono al genitore la migliore attitudine per stimolare l’apprendimento del bambino). Generalmente si prevedono terapie diverse in cui il bambino tende a migliorare:
È sempre consigliata una valutazione specialistica per distinguere, nell’acquisizione del linguaggio una situazione tipica, (per esempio la semplificazione di ”nana” per ”banana”) da una atipica. Inoltre, bisogna tenere a mente che il ritardo del linguaggio (Late Talker) e il DSL non sono due situazioni analoghe, in quanto si riferiscono a due condizioni cliniche differenti. Infatti, in molti casi il ritardo del linguaggio si risolve in modo spontaneo senza necessità di un intervento diretto. Tuttavia, in caso di dubbi è importante rivolgersi al pediatra che può correttamente indirizzare al medico specialista di riferimento. Il disturbo del linguaggio va affrontato per evitare che il bambino vada incontro ad un’altra disabilità evolutiva, come la dislessia e la disortografia che ostacolano la correttezza e la rapidità nella lettura e nella scrittura.