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Una felice giornata trascorsa all’aria aperta in campagna può nascondere spiacevoli sorprese se si scopre di essere stati punti da una zecca. Scopriamo quindi come proteggere i nostri bambini dalle punture di questi insetti e come fare a rimuoverli.
Zecche: cosa sono?
Presenti specialmente nelle zone rurali e nei luoghi ricchi di vegetazione aventi un clima molto umido, le zecche sono insetti appartenenti alla classe degli Aracnidi. Parassiti esterni di piccole dimensioni, neri e aventi una forma circolare molto spesso vengono scambiati per dei piccolissimi nei. La loro funzione è quella di attaccare principalmente animali selvatici e domestici e occasionalmente anche l’uomo e, con la loro apertura boccale in grado di attaccarsi alla pelle dell’ospite, succhiare il sangue per vivere e riprodursi.
Rendersi subito conto di essere stati punti da una zecca è difficile perché la puntura in sé non provoca né dolore e né prurito, ma soltanto un leggero fastidio che può essere scambiato con qualsiasi altra cosa. E’ però importante individuare in breve tempo la puntura per rimuovere in tempi brevi l’insetto, in quanto se si tarda ad intervenire possono insorgere alcune problematiche. Ma state tranquilli, nessun allarmismo!
L’importante è avere conoscenza su cosa fare nel caso in cui vi trovate faccia a faccia con questo insetto. Le zecche, quando avvertono la presenza di un animale (preferibilmente cane o gatto) o di un uomo tendono a colonizzarsi in massa. Grazie all’anidride carbonica e al calore emesso dal loro organismo, le zecche attaccano a livello cutaneo la vittima e ne succhiano il sangue. Alcune patologie di cui le zecche sono portatrici sono: la babesiosi, la febbre Q, la febbre bottonosa, encefalite virale, la ehrlichiosi e la borreliosi. Tali patologie possono provocare conseguenza anche piuttosto gravi sull’organismo delle persone.
Come prevenire la puntura di zecche?
Sono i bambini la parte di popolazione più a rischio per quanto riguarda le punture di zecche. Ci sono alcune precauzioni efficaci che è bene attuare per evitare il loro morso. Un primo accorgimento utile parte dai vestiti: indossare magliette a maniche lunghe e pantaloni altrettanto lunghi quando si trascorre del tempo nei luoghi preferiti dalle zecche può aiutare. O meglio, infilare i pantaloni dentro i calzettoni o gli stivali impedirà nettamente alle zecche di arrivare alla cute. Indossare poi abiti chiari vi aiuterà a riconoscere più facilmente gli insetti così da cacciarli in tempo.
Una volta che la gita in campagna è terminata, è consigliato lavare tutti i vestiti ad alte temperature così da essere sicuri che tutte le zecche sia andate via. Altra cosa da fare è ispezionare attentamente la cute del bambino prima di fare la doccia per captare l’eventuale presenza di insetti ancora attaccati alla pelle. Evitare in oltre di fermarsi per lungo tempo in zone con erba alta o umide come le sponde del fiume vi tutelerà. Inoltre è fondamentale spruzzare sugli indumenti sostanze repellenti per insetti a base di permetrina. Se poi avete in casa un animale, che sia un cane o un gatto, effettuate regolari trattamenti antiparassitari.
Cosa fare in caso di puntura?
In caso di puntura non allarmatevi e non fatevi prendere dal panico! La prima cosa da fare sarà quella di staccare l’insetto dalla pelle, ma come? Una pinzetta apposita per la rimozione delle zecche o semplicemente quella che utilizzate per la rimozione dei peli vi tornerà utile. Fate attenzione però a non tirare via l’insetto in modo brusco e sbrigativo, altrimenti alcuni pezzetti dell’animale potrebbero rimanere incastrati sottopelle. Una volta acchiappato l’insetto sulla cute del bambino, dovrete stringere la pinzetta e, con delicati movimenti rotatori verso l’esterno, rimuovere l’ingrato e malaccetto ospite.
Una volta rimosso il parassita lavate e disinfettate la zona della pelle attaccata e tenete la situazione monitorata per qualche giorno. In ogni caso comunque se non ve la sentite e avete paura di eventuali complicazioni, rivolgetevi subito al pediatra o al pronto soccorso. Nel caso in cui dovesse manifestarsi un eccessivo arrossamento nella zona della puntura con un cerchio al centro che si dilata nelle aree vicine, è necessario contattare il medico e procedere con una visita.
I rischi per la salute
La puntura di zecca, come già detto prima, inizialmente non provoca né reazioni evidenti e né dolore. Proprio per tali motivi riconoscere di essere stati punti da tali insetti non è facilmente riconoscibile e spesso la cosa passa inosservata, specialmente nei bambini. Quando l’acaro inizierà a gonfiarsi, la zona apparirà leggermente infiammata e gonfia. L’area arriverà poi a ingrandirsi soltanto quando la zecca verrà staccata, lasciando così un affossamento necrotizzato dove si formerà una crosticina.
Se individuati sulla cute le zecche dovranno essere immediatamente rimosse in quanto possono trasmettere diverse infezioni. La più comune è la malattia di Lyme causata da un microrganismo trasmesso da tali insetti. L’incubazione va dai 3 ai 14 giorni e intorno alla puntura inizialmente appare un eritema che assume la forma di un cerchio di colore chiaro. Per curare tale malattia, come per tutte le infezioni, è necessario assumere degli antibiotici. Casi di patologia di Lyme in Italia sono stati riscontrati nelle regioni del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Contrarre l’infezione comunque non è così comune: per iniziare a parlare di danni seri l’acaro deve stare attaccato alla pelle per almeno 36-48 ore.