Molte gestanti temono che viaggiare in macchina su percorsi irregolari e con continui scossoni possa stimolare le contrazioni dell’utero e causare un travaglio anticipato, ma non c’è nessuna prova scientifica a sostegno di questa ipotesi. Ciò nonostante diverse donne pensano che possa essere una soluzione nel caso in cui si voglia incitare il travaglio e partorire entro breve tempo.
Quando in gravidanza il corpo è sottoposto a delle sollecitazioni, come quelle che si hanno durante un tragitto in macchina molto movimentato, potrebbe accadere che la testa del bambino, dondolando di continuo, eserciti una certa pressione sulla cervice e questo può incentivare la produzione di ossitocina, l’ormone che l’organismo rilascia nel momento del travaglio e che ha il compito di provocare gli spasmi uterini che conducono al parto. Anche camminare con passo veloce può avere lo stesso effetto, ma in nessun caso c’è certezza che tutto ciò succeda.
La cosa certa è che i sussulti del ventre non danneggiano affatto il bambino, potete stare tranquille in quanto egli è protetto dal liquido amniotico che lo circonda e gli urti sono del tutto ammortizzati dai muscoli della pancia. Tuttavia se state vivendo una gravidanza difficile per sicurezza è meglio che evitiate di affrontare degli itinerari in auto troppo lunghi o su strade non pianeggianti, come ad esempio i percorsi di montagna o di campagna o, perlomeno, prima di intraprendere un viaggio è bene che chiediate consiglio al vostro medico di base o al vostro ginecologo per sapere se è il caso di partire e se nel vostro stato correte qualche rischio. Un consiglio è mettere un cuscino lombare dietro la schiena e uno a forma di collarino dietro al collo, in commercio ce ne sono tanti in memory foam appositamente studiati per viaggiare in maniera più confortevole e assorbire meglio gli eventuali urti.