Con l'arrivo dell'estate i più piccoli cominciano ad approcciarsi al mare e alla piscina: ecco come insegnare ai bambini a nuotare in totale sicurezza.
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Nuotare è uno degli sport più salutari e completi che esistano, perché stimola tutti i muscoli del corpo e proprio per questo è un’attività ludica molto consigliata. Inoltre, condividere con la famiglia momenti di nuoto in piscina o al mare è un’esperienza molto importante. Una vacanza al mare o una domenica in piscina possono diventare l’occasione adatta per insegnare ai bambini a nuotare. Attraverso il gioco, la disciplina e le regole giuste, ecco come insegnare ai bambini a nuotare.
Innanzitutto, la prima cosa da ricordare è che non bisogna avere fretta. Alcuni bambini sembrano avere un rapporto particolare con l’acqua e non hanno difficoltà a imparare, altri ancora invece hanno bisogno di più tempo per questo importante passo. Ogni bambino è a sé e non bisogna forzare la mano. Il neonato di pochi mesi può essere immerso delicatamente in acqua in una ciambella con mutandina. Il primo importante ostacolo che si può incontrare quando si insegna ai bambini a nuotare è la paura. In questo caso può essere utile frequentare con il bambino un corso di acquaticità in piscina durante l’inverno, in modo da arrivare preparato all’appuntamento con il mare.
La sicurezza viene prima di tutto, a maggior ragione se si ha a che fare con i bambini. Prima di insegnare a un bambino qualcosa di nuovo, è necessario garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte. I pericoli del nuoto, d’altronde, sono diversi, come annegamento, malfunzionamento degli equipaggiamenti e scivolate a bordo piscina. Per questi motivi, è importante ripassare le conoscenze di pronto soccorso e assicurarsi di saper eseguire una rianimazione cardio-polmonare. Inoltre, i braccioli o un galleggiante, al quale il piccolo può aggrapparsi con l’aiuto dei genitori, lo aiuterà ad abituarsi a questo nuovo elemento.
Un metodo per far sentire il bambino più sicuro è insegnarli a nuotare in una piscina poco profonda. Optando per una piscina in cui si possa toccare il fondo con i piedi, il bambino si sentirà più sicuro e non avrà l’impressione di affondare. Importante che la temperatura dell’acqua sia tiepida, perché la pelle dei più piccoli è più sensibile ed è necessario che si sentano a loro agio. Se scoppia a piangere, e non vuole entrare in piscina, non bisogna forzarlo.
La vasca da bagno di casa è il luogo ideale per approcciarsi all’acqua. Giocare a inspirare e a rilasciare l’aria sotto l’acqua facendo le bolle è il principale metodo per insegnare ai bambini la respirazione durante il nuoto. Anche se agli occhi del piccolo questo sembrerà solo un gioco, in realtà è un esercizio molto importante.
Per insegnarli a tenere la testa sott’acqua si può invitare il bambino a chiudere gli occhi, trattenere il respiro e andare giù contando prima fino a tre e poi piano piano aumentando il numero. Magari la prima volta rimarrà sorpreso, ma quando vedrà le bolle e vedrà che non succede niente di male, la paura svanirà.
Per imparare a muovere le gambe, è importante sorreggere il bambino per l’addome dolcemente e aiutarlo a rimanere in posizione orizzontale mentre muove le gambe. All’inizio i bambini tenderanno ad andare a fondo con il corpo e le gambe, ma presto si potrà togliere la mano dall’addome.
Una volta eseguiti gli esercizi, è importante coordinarli: il movimento delle gambe e il fare le bolle con la faccia rivolta verso l’acqua. Il genitore, quindi, sorreggerà il bambino per le ascelle e gli chiederà di fare entrambi gli esercizi in contemporanea.
Quando il bambino sarà in grado di fare entrambi gli esercizi contemporaneamente, lo si può lasciare andare per alcuni secondi. In questo modo, il piccolo potrà rendersi conto che è facile fare l’esercizio da solo.