Cosa possono fare i genitori per aiutare i figli adolescenti in una fase così delicata della loro vita per farli sentire capiti e compresi?
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Si sa, l’adolescenza è l’età più importante, è la fase in cui ognuno impara a conoscere e scoprire i tratti che caratterizzano la propria persona, e viverla nella tranquillità più assoluta è di fondamentale rilievo se non si vogliono avere spiacevoli ripercussioni negli anni successivi. É l’età in cui sono soliti i litigi con gli amici, anche con quelli più stretti, le prime delusioni amorose, le prime esperienze, le prime uscite e le prime feste, ma anche i momenti di sconforto e crisi, in cui si ingigantisce qualsiasi cosa facendone una tragedia. Capita che tornino a casa arrabbiati, in lacrime, ansiosi, disperati, si rifiutano di mangiare, urlano apparentemente senza motivi validi, si lamentano di tutto e non danno mai spiegazioni del loro comportamento perché tanto nessuno riuscirebbe a capirli. Come gestire i figli adolescenti?
Ma cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli a superare questa fase così delicata della loro vita?
Innanzitutto, bisogna tenere sempre bene a mente che le difficoltà e le preoccupazioni che affliggono i teenager sono ben differenti da quelle riscontrabili nel mondo degli adulti. Proprio per questo, molto spesso, i genitori sottovalutano i problemi che i figli gli confessano, sminuendoli e pensando che si tratti di problematiche stupide e di poco conto.
I ragazzi sono disperati e affermano che la loro vita non ha più senso anche quando la fidanzata li ha mollati o se hanno litigato con degli amici, oppure si lasciano assalire dall’ansia per il primo appuntamento. In questi casi i genitori devono ascoltare e consigliare i propri figli, come se fossero loro amici, cercando di mettersi nei loro panni e non farli mai sentire sbagliati o giudicati per quello che stanno provando.
Sono le loro prime esperienze, stanno imparando a conoscere il mondo e vivono le nuove emozioni ampliandole e dandogli un peso estremo, senza alcuna via di mezzo, vedono tutto o bianco o nero.
Per gli adolescenti ogni attimo è unico e concentrano tutto sul presente, senza considerare minimamente quello che il futuro può avere in serbo per loro. Perciò frasi del tipo “domani andrà meglio” sono praticamente inutili, considerando che nei momenti di sconforto non vedono alcun domani.
Si deve pertanto cercare di guardare alla loro situazione con gli occhi di un loro coetaneo e non con quelli degli adulti ed avere un approccio tranquillizzante e rassicurante con loro: devono sentirsi capiti e compresi, e allo stesso tempo devono sapere di poter contare su di voi in qualsiasi momento e soprattutto di potersi fidare ciecamente dei propri genitori. Se i ragazzi vengono invece rimproverati e puniti per il loro comportamento, si avrà l’effetto completamente opposto, creando un rapporto di subordinazione e di inevitabile scontro e disaccordo.
Un’altra cosa da tenere sempre a mente è che non tutti i problemi o le difficoltà incontrate dagli adolescenti si limitano all’ambiente scolastico. Certo, di sicuro la scuola rappresenta parte itinerante della loro vita, ma spesso si commette l’errore di credere che non ci sia altro al di fuori di essa. State quindi attenti a non mettere in primo piano il loro profilo scolastico, ma di far emergere e dare molta più importanza ai loro sentimenti e alle loro preoccupazioni.
É molto importante, quindi, essere sempre pronti ad ascoltare i propri figli, accogliendoli e non facendoli mai sentire soli. In questo modo favorirete il crearsi di un rapporto basato sulla fiducia e la complicità, un’apertura alla comunicazione e non allo scontro.
Inoltre, concentrate le vostre forze sull’ascolto dei vostri ragazzi e sulla comprensione dei loro stati d’animo prima di procedere con il dargli consigli, talvolta non molto ben accetti e sopratutto no alle critiche che non faranno altro che peggiorare la situazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, i ragazzi non sono alla ricerca di consigli o di frasi fatte, ma vogliono solamente sfogarsi e confidarsi con qualcuno di cui sanno di potersi fidare. Vogliono avere la certezza che dall’altro lato ci sia qualcuno sempre pronto a parlare con loro e comprenderli.