I cambiamenti sono fisiologici quando da essere coppia si diventa famiglia: nuove dinamiche, nuove relazioni, nuovi ruoli. A volte tutto avviene con molta semplicità, altre volte meno. Diventare mamma si sa è forse la gioia più intensa per la vita di una donna ma non è sempre tutto oro quello che luccica. La perdita dell’identità di “figlio di” per assumere quella di “genitore di”, comporta nuove aspettative, non più il prendere, il ricevere, ma il dare. E in questo stravolgimento del dare e dell’avere, in questa riconsiderazione di sé, può succedere di incarnare il fantasma del proprio genitore per farsi a lui uguali o per contrapporsi.
Diventare madri e pari significa anche ridefinire l’intesa organizzativa e affettiva con il partner e ricomprendere il legame con le proprie figure parentali. E’ vero, i primi mesi non ci sarà molta vita di coppia, il calo del desiderio sessuale, è un fattore che possiamo definire “fisiologico”. Quello che dovrete fare in ogni caso è non abbandonare il vostro patner. E’ molto importante che il papà si senta parte integrante della nuova famiglia. Molte donne invece tendono ad occuparsi al 100% del bambino senza sapere neanche più chi è il loro marito…! Da qui, nasce un primo cambiamento nel rapporto. Ciascuno, quindi, dovrà cercare dentro di sé l’origine del proprio disagio ed esternarlo al partner, certo della sua comprensione. Bisogna non dimenticare mai che c’è lo spazio della coppia genitoriale che deve essere solo per essa, dove non ci deve entrare nessuno altro. Questi spazi devono coesistere e ci vuole rispetto per riuscire a mantenerli in equilibrio. Se la coppia è realmente coppia, il figlio può fare il figlio altrimenti diventa il collante dell’unione tra mamma e papà, può diventare il partner sostitutivo e a volte un rifugio affettivo per i genitori. Mantenere l’equilibrio di coppia significa innanzitutto, avere la consapevolezza che momenti di tensione, défaillance e incomprensione nella coppia sono normali e non vanno estremizzati. In definitiva i genitori devo prendersi cura non solo del bambino che hanno messo al mondo ma anche della loro relazione, che significa dedicare tempo di qualità al partner ritagliando, magari a fine giornata, qualche minuto per riscoprirsi complici, amanti, sostenersi reciprocamente per essere una cosa sola.
Come gestire bene passaggio da vita di coppia a vita in famiglia
Pubblicato il 19/12/2014 alle 17:21