L’utero in affitto detto anche maternità surrogata si ha ogniqualvolta una donna si sostituisce volontariamente a un’altra donna nella gravidanza e nel parto.
Molte donne, anche famose, si sono servite di questa pratica, Nicole Kidman e suo marito, ad esempio, hanno avuto una figlia grazie a una mamma in affitto.
Due sono le forme di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale.
Surrogazione tradizionale: il seme del padre viene utilizzato per fecondare tramite una inseminazione la madre surrogata. Il bambino viene cioè concepito con il seme del padre e gli ovociti della madre surrogata, che è quindi anche la madre biologica/genetica del bambino oltre che la sua madre gestazionale.
Surrogazione gestazione: vengono trasferiti nell’utero della madre surrogata embrioni formati con il seme del padre ricevente (o di un donatore, se il padre ricevente è sterile) e con gli ovociti della madre ricevente (o di una donatrice, se la madre ricevente è sterile). In questo caso, quindi, la madre surrogata presta solo il proprio utero (ed è detta perciò madre gestazionale) ma non i propri ovociti.
Nel nostro Paese è vietata ogni forma di maternità surrogata che è invece consentita in Belgio, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti.