Il 2 Febbraio si festeggia la Candelora, per i cristiani e ebrei è il giorno della presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme e della purificazione della Vergine Maria; le parole che Simeone pronuncia mentre tiene in braccio Gesù bambino “sarai luce per illuminare le genti”, per questo il 2 febbraio è usanza far benedire luci e ceri e da ciò deriva in nome Candelora. In molte regioni italiane si svolgono ancora messe e processioni in cui vengono portati ceri e candele.
Questa festività viene anche chiamata “Festa delle luci”, in alcune regioni italiane “Giorno dell’orso” e negli USA “Giorno della marmotta”; rappresenta, nella cultura contadina, una sorta di passaggio tra l’inverno e la primavera; e, infine, spesso viene associata con la preparazione di qualche specialità culinaria.
Per quanto riguarda il festeggiare la Candelora con i bambini senza dubbio le protagoniste della giornata sono le candele, potete crearle da zero oppure semplicemente decorarle o realizzare dei portacandele insieme ai vostri bambini. Al posto delle candele potete creare delle ghirlande di luci, qui trovate alcune idee su come realizzarle.
Visto che rappresenta il passaggio tra inverno e primavera potete anche preparare dei vasetti in cui pianterete dei semi oppure potete partecipare o assistere alle processioni che si svolgono in diversi paesi o fare un giro per i mercatini o le manifestazioni che vengono allestite in concomitanza con la festività. Il 2 Febbraio in Francia è usanza cucinare e mangiare le crêpes, potete prepararle anche voi con l’aiuto dei vostri bambini (magari dolci farcite di Nutella!), oppure cucinare qualche dolce tipico della Candelora della vostra regione o che preparavano le vostre nonne o mamme in modo da tramandare queste tradizioni culinarie ai più piccoli.
Infine, ci sono diversi detti e filastrocche relativi alla Candelora, insegnateli ai bambini e ad ogni 2 Febbraio ripeteteli insieme. Questo sicuramente è il più famoso (ed ogni regione ha la propria versione):
“Quando vien la Candelora de l’inverno semo fora; ma se piove o tira il vento de l’inverno semo dentro.”