Sono passate le 40 settimane di gravidanza, aspetti con ansia il momento del parto, la borsa da portare in ospedale è pronta, ma non senti ancora nessun sintomo del travaglio? Probabilmente ti è stato detto che dovrai affrontare un parto indotto con farmaci qualora non succeda niente entro qualche settimana, ma ci sono delle tecniche naturali che possono provocare il travaglio, senza correre nessun rischio per la tua salute e per quella del piccolo. Ecco i metodi più efficaci:
- agopuntura: è una tecnica molto antica e utilizzata nella medicina cinese, consiste nell’introdurre degli aghi in punti specifici del corpo per promuovere le energie positive, favorire il benessere generale e stimolare il corretto funzionamento di vari organi. Secondo diverse ricerche condotte presso la University of North Carolina, molte donne che si sono sottoposte a questa pratica negli Stati Uniti, sono riuscite ad entrare in travaglio entro poco tempo;
- curry: come molti cibi piccanti stimola i movimenti intestinali ed è quindi ottimo per facilitare l’avvio delle contrazioni;
- ananas: contiene l’enzima della bromelina che ammorbidisce la cervice, preparandola ad aprirsi per il momento del parto;
- stimolazione dei capezzoli: massaggiare il seno, insistendo particolarmente sui capezzoli ad imitazione della suzione del bimbo, favorisce la produzione di ossitocina nell’organismo, l’ormone che entra in azione durante il travaglio sollecitando le contrazioni dell’utero;
- fare sesso: anche incrementare l’attività sessuale è utile per far sì che il corpo sprigioni più ossitocina, magari puoi farti massaggiare il seno dal tuo compagno durante i preliminari, in maniera tale da stimolare al massimo l’innalzamento di questo ormone;
- passeggiare: esci più spesso a fare delle passeggiate, il camminare aiuta a spingere il feto verso il basso, la pressione della testa del bambino sulla cervice incita l’azione dell’ossitocina;
- olio di ricino: funge da lassativo, bere qualche cucchiaio fa sì che si generino degli spasmi intestinali che fanno contrarre le pareti uterine. Tuttavia è bene utilizzare questa sostanza con molta cautela, perché è molto sgradevole e potrebbe causare vomito e forte diarrea;
- olio di enotera: si tratta di una pianta che proviene dall’America Settentrionale, puoi trovarla in erboristeria e si vende in capsule, ha un’azione simile a quella delle prostaglandine, che vengono somministrate nei percorsi di parti indotti per provocare sia le contrazioni che la dilatazione dell’utero;
- foglie di lampone: anche queste sono disponibili nelle erboristerie, di solito sotto forma di infusi oppure in compresse, servono da tonificanti dell’utero e da stimolanti per avviare il travaglio.
Un consiglio è vivere la preparazione al parto con la massima tranquillità, focalizzando il pensiero sul fatto che si tratta di un evento gioioso e meraviglioso e quando il tuo bimbo sarà pronto deciderà di venire alla luce.