In tema di sapori e cibo, i bambini hanno una sola propensione naturale che è quella per il sapore dolce in quanto sono nutriti sin dalla nascita con il latte che contiene uno zucchero proprio che è il lattosio. Il lattosio svolge la funzione di guida e stimolo alimentare.
Tutti gli altri sapori sono scoperti man mano e rappresentano pertanto, per il bambino, un’esperienza nuova, da fare solo grazie allo svezzamento e all’introduzione di cibi nuovi.
È bene, tuttavia, ricordare che il bambino può non avere i nostri stessi gusti, i sapori forti condizionano il bambino che tenderà a preferire cibi carichi di sapori (dolce o salato che sia), il sale va introdotto al compimento dell’anno di età, ma va sempre controllato, il periodo migliore per la somministrazione di nuovi cibi è quello compreso tra il sesto e il diciottesimo mese, successivamente il bambino prova la cosiddetta “neofobia”, la paura del nuovo e non accetterà più tanto volentieri la sperimentazione di alimenti nuovi.
Fin dall’inizio dello svezzamento, solitamente intorno al sesto mese, il bambino impara ad assaggiare, a gustare cibi nuovi: si inizia con le pappe, all’inizio poco saporite e quindi poco apprezzate dal piccino, che però man mano acquistano sapore con l’aggiunta di ingredienti nuovi, passando per verdure, formaggio, carne, riso, pasta e poi, verso l’anno di età l’inasprimento massimo con l’introduzione del sale.
Ogni giorno (o quasi), dunque, il bambino si abitua già all’età di sei mesi, a provare esperienze nuove di cibi, colori e sapori e con il tempo svilupperà le sue preferenze che guideranno i genitori ai suoi gusti.
Giorno dopo giorno, ma soprattutto nel periodo sopra citato (6-18 mesi), è possibile far assaggiare al piccolo cibi nuovi. Se per primi i genitori variano la propria dieta con alimenti nuovi (o con gli stessi alimenti presentati però sotto diverse forme) anche il bambino chiederà di assaggiare quello che mangiano i “grandi”. E piano piano si servirà di queste varianti di cibo per determinare i suoi gusti e preferenze, fin quando non sceglierà anche cosa quel giorno gli va e cosa no e lo indicherà in modo fermo.
Va ricordato, però, che se i genitori non si nutrono con cibi vari, mangiano sempre le stesse cose (magari pasta, pizza, etc) anche il piccolo non avrà alcuno stimolo ad assaggiare cose nuove e se è solo lui a trovarsi di fronte della verdura o della carne, presto le rifiuterà.
Educare il bambino a mangiare di tutto spetta, in primo luogo, ai genitori e l’esempio serve anche in tema di cibo e i primi a doverlo dare sono i genitori: infondo, fa bene a tutti mangiare alimenti vari e nutrienti, ai piccoli e ai grandi.