Il mollusco contagioso consiste in una infezione contagiosa che può scolpire la pelle umana. Essa è provocata dal pox virus e comporta una infezione benigna della cute. Di conseguenza alcune piccole lesioni, in forma di escrescenze, possono comparire sulla cute in qualsiasi parte del corpo. L’infezione non comporta alcun rischio in termini di salute, per questo è definita benigna. Tuttavia può risultare fastidiosa e provocare prurito. Inoltre, soprattutto per bambini e adolescenti, essa potrebbe rivelarsi una fonte di disagio psicologico.
Le papule che compaiono sulla cute potrebbero provocare maggiore imbarazzo nei più giovani, per la paura di essere emarginati o ridicolizzati nel contesto scolastico, sportivo o nel gruppo dei pari in genere. A tal proposito, occorre considerare che i bambini, soprattutto quelli di età compresa tra uno e quattro anni, appaiono maggiormente soggetti alla contrazione del virus. Altre categorie a rischio risultano i pazienti affetti da dermatite atopica e quelli con sistema immunitario indebolito.
Escrescenza sulla pelle
Il contagio del mollusco contagioso avviene per contatto con la cute infetta e, come accennato nell’introduzione, si manifesta attraverso una serie di escrescenze sulla pelle. Queste possono, in ogni caso, comparire su qualsiasi parte del corpo. Tuttavia, esistono luoghi precisi in cui sono maggiormente localizzate in molti casi. Per gli adulti queste aree del corpo sono basso ventre, inguine, cosce e natiche. Inoltre, in alcuni casi non rari potrebbero colpire anche la zona anale e i genitali esterni.
Nei bambini, come come abbiamo detto risultano maggiormente interessati dal mollusco, le papule possono comparire ovunque ma la aree maggiormente colpite risultano tronco, braccia, gambe e persino volto. Su quest’ultimo, esso possono causare disagi in termini psicologici, relazionali e di autostima superiori a quelli che provocherebbe lo stesso problema in aree meno visibili. Il periodo di incubazione, ovvero quello che trascorre dalla contrazione del virus alla manifestazione dei sintomi, è molto variabile, compreso tra una settimana e sei mesi. Normalmente, comunque, il mollusco contagioso inizia a mostrarsi dopo due o tre mesi.
Le lesioni prendono il nome di molluschi, senza che ciò abbia alcun legame con gli omonimi esseri viventi marini. Essi appaiono come piccole papule in rilievo. Presentano una piccola fossetta al centro e il loro colore può essere bianco, color carne oppure rosa. Al tatto appaiono lisce e, in molti casi ma non sempre, il loro aspetto sembra perlaceo. Le lesioni compaiono inizialmente come piccoli rigonfiamenti della cute.
Trascorso un periodo variabile di alcune settimane, però, esse possono anche ingrandirsi. Le dimensioni finali risultano variabili, spaziando da due fino a cinque millimetri di diametro. Esse potrebbero anche generare, nella zona colpita, rossore, gonfiore, prurito e generale fastidio. Il mollusco contagioso, nella grande maggioranza dei casi, guarisce da solo senza bisogno di cure, ma può impiegare un tempo davvero lungo, fino a quattro anni.
Mollusco contagioso in gravidanza
Ma come funziona la contrazione e trasmissione del mollusco contagioso in relazione a una donna incinta? Durante la gravidanza, le difese immunitarie risultano naturalmente più basse rispetto a una condizione diversa. Dunque, appare più facile rimanere contagiate dall’infezione virale in questione. I veicoli della patologia sono diversi. Innanzitutto, è facile rimanere colpiti toccando persone infette e in particolare, se si hanno già figli, i bambini. Ricordate a questo proposito che è possibile contrarre il virus facendosi contagiare da qualcuno che non ha ancora manifestato i sintomi della malattia stessa.
Per tale ragione, risulta impossibile conoscere la sua condizione e quindi la possibilità di adottare le necessarie accortezze appare molto limitata. Occorre sempre avere i propri asciugamani e non condividerli con nessuno. Tuttavia, tale raccomandazione risulta tanto più valida durante la gravidanza, quando le difese immunitarie si abbassano. Le salviette si rivelano infatti un veicolo del mollusco. Esso può essere contratto anche frequentando piscine pubbliche e, ovviamente, tramite i rapporti sessuali. Come abbiamo spiegato, il mollusco contagioso guarisce da solo nel giro di circa quattro anni.
Tuttavia occorre considerare sempre che si tratta di una malattia contagiosa, quindi sarebbe meglio risolverla prima tramite un trattamento dermatologico. in particolare, una persone in condizioni ‘normali’ può curarsi attraverso la critoterapia (che, con la cura del freddo, brucia le lesioni) oppure attraverso preparati specifici, allo scopo di rimuovere le papule. Tuttavia, durante la gestazione, non è il caso di sottoporsi a trattamenti particolari. In questo periodo il mollusco colpisce quasi solo esclusivamente l’area genitale, provocando fastidiosi pruriti. Meglio sarebbe limitarsi a monitorare la situazione con il ginecologo e attendere il parto per intervenire.