Parole dette senza pensare, magari in un momento di rabbia o stanchezza, possono offendere i nostri figli e compromettere il nostro rapporto con loro.
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A tutti i genitori scappa di pronunciare una frase sbagliata rivolgendosi ai propri figli, inconsapevoli che queste parole possono lasciare in loro segni indelebili. Ecco cosa evitare di dire per crescere un figlio felice.
Parole che ci sembrano banali e dette in un momento di rabbia e stanchezza possono avere effetti negativi sulla crescita di nostro figlio e mettere a repentaglio il nostro rapporto con lui. Vediamo ora le 5 frasi da non pronunciare quando ci rivolgiamo ai nostri figli.
Questa frase già di per sé suona male, se poi viene rivolta ad un bambino ancora peggio: il rischio è quello di far passare il messaggio che non avete tempo per lui. Questo vostro atteggiamento, se viene da voi più volte riproposto, potrà andare a compromettere in un futuro il dialogo con vostro figlio, portandolo a non parlavi dei suoi problemi adolescenziali. Un genitore è giusto che si ritagli del tempo per sé, ma questo fatto va spiegato e fatto capire ai propri figli sin da piccoli. Non permettete che lo stress, la rabbia o la stanchezza vi porti a dire ciò che non vorreste, cercate di controllarvi. Piuttosto quando siete impegnate comunicate a vostro figlio che in quel momento la mamma è occupata e appena avrà finito di fare quello che sta facendo si dedicherà a voi!
Prendere come esempio il comportamento del fratello o della sorella quando si sta rimproverando il proprio figlio non è sempre corretto. I paragoni come “Tuo fratello alla tua età già si vestiva da solo” oppure “Tuo fratello alla tua età era molto più responsabile di te” potrebbero ritorcersi contro di lui. Ogni bambino è diverso dall’altro ed è giusto che ognuno cresca secondo il proprio ritmo e inclinazione personale. Paragonarlo sempre agli altri potrebbe fargli percepire che lo desideravate diverso da com’è e per lui questo risulterà frustrante. Si inizierà a sentire sotto pressione e questo non aiuterà a migliorare gli atteggiamenti scorretti per cui viene sgridato.
Minacciare i bambini dell’arrivo del famoso uomo nero non è il metodo migliore per educare i bambini. Spaventarli dicendo “Se non fai il bravo arriva l’uomo nero che ti porta via” non è la soluzione migliore per far comprendere ai bambini cosa devono e cosa è meglio che non facciano. La paura per i bambini è un sentimento che fa parte della loro realtà, ma il rischio attuando queste pratiche è di confonderli facendogli credere che le loro paure sono reali e che l’uomo nero esiste davvero. Il genitore così facendo spaventerà inutilmente il bambino e lo disorienterà. E’ meglio che i genitori si armino di tanta pazienza e spieghino al figlio che alcuni comportamenti sono da evitare.
Rinfacciare tutto ciò che facciamo per nostro figlio è sbagliato. Dicendogli “Non sai tutti i sacrifici che io e tuo papà facciamo per mantenerti” faranno sentire il bambino un peso per i suoi genitori così da scaturire in lui un senso di colpa non indifferente. Questa frase gli farà capire che l’amore che proviamo per lui è limitato soltanto ai soldi.
Dire al proprio figlio che non sa ancora esprimersi a parole “Non devi piangere“, “Smettila di piangere” o “Non fare il bambino” significa dirgli che le sue emozioni non contano e che non può essere triste o spaventato. I bambini piccoli è normale che piangano per esprimere i loro disagi e le loro paure, è l’unica arma che hanno per comunicare a mamma e papà il loro stato d’animo. I genitori, piuttosto che reprimere le loro emozioni, è meglio che dimostrino di comprendere ciò che prova il bambino e fargli sentire la loro vicinanza dicendo ad esempio “E’ normale che tu abbia paura di dormire da solo, ma vedrai che non succederà nulla e se ti sentirai solo o spaventato la tua mamma è qui vicino a te“.