Diverse ricerche hanno dimostrato che il rischio di sviluppare dipendenze è minore nei ragazzi che hanno dei solidi rapporti familiari, anche con fratelli e sorelle, dei modelli di riferimento positivi , buoni risultati scolastici, aspirazioni e obiettivi da perseguire ed impegni extra-scolastici positivi (sport o altri impegni sociali/religiosi).
I genitori, dunque, devono:
– partecipare attivamente alla vita e agli eventi scolastici dei loro ragazzi
– interessarsi all’andamento della giornata dei loro ragazzi, impegnandosi a costruire un buon dialogo con loro, in modo che si sentano liberi di confidare i loro problemi, e per cercare di capire se le loro amicizie sono positive
– insegnarli a gestire lo stress, cosicché non si rivolgano a droghe o alcol per cercare sollievo
– contribuire ad incrementare la loro autostima, anche assecondando le loro inclinazioni ed elogiando i loro successi , in modo che riescano a resistere meglio alle pressioni esercitate dal gruppo
Parte di un buon dialogo genitori-figli è parlare con i propri ragazzi delle dipendenze ogni volta che se ne presenta l’occasione, andando oltre il semplice dirgli come dovrebbero comportarsi o che l’uso di queste sostanze è disapprovato. E’ bene, infatti, che i genitori discutano insieme ai figli degli effetti del tabagismo, dei problemi non medici che causano alcolismo e tossicodipendenza (fallimento a scuola, problemi con la giustizia, allontanamento dal nucleo familiare, perdita del lavoro) e che sottolineino il fatto che alcol, eroina e cocaina sono le principali cause, dirette o indirette, di incidenti stradali, omicidio, suicidio e morte tra gli adolescenti.