Alcune volte i genitori scambiano le coliche con il nuovo ritmo sonno-veglia del bambino. Come riconoscere le principali cause delle coliche?
Intorno ai quattro mesi di vita, il neonato potrebbe causare più di una preoccupazione per i suoi genitori. Ciò si deve sicuramente al fatto che i suoi ritmi di sonno risultano molto più leggeri e il piccolo tende a svegliarsi con una frequenza molto più elevata, il che ovviamente può comportare un notevole stress sia per lui, sia per la mamma e il papà che devono svegliarsi e fronteggiare un nuovo momento un po’ teso. Infatti, prima del sopraggiungere dei quattro mesi, i piccoli tendono ad addormentarsi con estrema facilità, dopo invece può divenire un compito davvero arduo. Bisogna tenere conto di alcuni aspetti importanti: anzitutto nei primi tre mesi il piccolo dorme a tutti gli effetti meglio, poiché il suo organismo non segue ancora dei ritmi di vita differenziati.
La sua alterazione sonno-veglia non prevede la presenza di sonno leggero, in quanto il neonato si lascia cullare direttamente dalle braccia di Morfeo cadendo in un sonno profondo. Nel momento in cui il neonato si avvicina però ai quattro mesi, il cervello inizia un processo di maturazione ed ecco dunque che anche gli orari e tipologia di sonno potranno variare, poiché è sopraggiunta la fase transitoria di dormiveglia o di sonno molto leggero. È la comparsa di quest’ultima che potrebbe essere confusa con le coliche.
Per capire se ci si trova di fronte alla comparsa di coliche è necessario verificare la durata del pianto che si deve protrarre per un periodo di almeno tre ore al giorno in media e sicuramente per almeno metà della settimana. In generale, deve essere per un periodo prolungato. Uno dei motivi per cui esse vengono spesso confuse con la difficoltà naturale di addormentarsi del bambino verso i quattro mesi riguarda il fatto che le coliche e le crisi ad esse associate compaiono generalmente all’avvicinarsi delle ore serali. Sono molto più rari invece i bambini le cui coliche si manifestano prevalentemente di giorno.
Ad ogni modo è importante avvalersi del consulto di un professionista, che potrà aiutare dapprima nella corretta individuazione e poi nella gestione di questo disturbo. L’intervento del medico è importante soprattutto per escludere possibili cause organiche, legate a delle infezioni in corso oppure alla presenza di reflusso. Per quel che concerne le ragioni per cui le coliche si manifestano verso i quattro mesi, una delle cause si può ritrovare anche nella maggiore foga con la quale i bambini si approcciano alla poppata, che denota sicuramente un momento di tensione dovuto ai tanti cambiamenti di questo periodo molto intenso per il neonato.
Altre cause delle coliche hanno invece a che fare con un fattore più legato allo stato ormonale. Ecco perché generalmente questo disturbo viene attenuandosi una volta superati i tre mesi, periodo al termine del quale gli ormoni del bambino iniziano ad essere più stabili. Ne deriva perciò che dopo i quattro mesi vanno ricercate anche altre ragioni: ad esempio, un’altra possibile causa potrebbe essere l’intolleranza alle proteine del latte. In questo caso si dovrà provare, sempre sotto supervisione del pediatra, a cambiare il tipo di latte del piccolo, andando a sostituire il lattosio con dei derivati vegetali. Nel latte di riso, ad esempio, le proteine hanno subito un processo di idrolisi, che le rende molto più assimilabili per il piccolo che potrebbe perciò tollerarle meglio.
Alcuni dei rimedi più utilizzati per le coliche dei quattro mesi comprendono soluzioni di tipo farmacologico, ma anche interventi diversi come esempio i massaggi, i quali hanno l’indubbio valore aggiunto di riuscire a influire su una sfera emotiva poiché promuovono il contatto con la madre o il padre. Tra i rimedi più efficaci, i fermenti lattici sono un’ottima soluzione e non eccessivamente invasiva. Ad ogni modo, non ci si dovrebbe preoccupare troppo, poiché iniziato il periodo dello svezzamento sarà sempre più semplice che le coliche scompaiano.