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Il ciuccio apporta maggiori benefici o vantaggi? Si tratta di una domanda che richiede una risposta articolata e corredata di qualche spiegazione. Il ciuccio, o succhietto, consiste in quello strumento che i neonati possono succhiare, se lo desiderano, a partire dal compimento del primo mese di età. A partire da questo momento, e sino all’anno, esso non dovrebbe creare problemi. In ogni caso, è sempre meglio rivolgersi al pediatra per chiarimenti e per capire quale modello e materiale risultano i più adatti alle esigenze di vostro figlio.
Vantaggi del ciuccio
Innanzitutto, sfatiamo un mito che ha radici antiche: il ciuccio, se usato con buonsenso, non è dannoso. In passato si credeva che tale strumento contribuisse a fare crescere i bimbi viziati, fragili e insicuri, ma oggi sappiamo che non è così. Al contrario, il suo uso presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto, il succhietto può tranquillizzare il neonato, specialmente durante i primi mesi di vita e soprattutto in momenti in cui risulta particolarmente agitato. Tuttavia, non bisogna cadere nell’errore di porgere il ciuccio al bambino ogni volta che piange senza cercare di capire il reale motivo del suo malessere. In questo modo, infatti, il lattante potrebbe sviluppare una dipendenza nei confronti di quell’oggetto.
Il succhietto, inoltre, sembra ridurre le probabilità di morte in culla, o Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (SIDS). Essa si verifica con maggiore frequenza tra il primo e il sesto mese di vita compiuti. La comunità scientifica concorda sul principio che l’uso del ciuccio aiuti a prevenirla; tuttavia, non risulta ancora chiaro il meccanismo con cui agisce. Probabilmente il motivo risiede nel fatto che un neonato che si addormenta con il succhietto in bocca ha più probabilità di svegliarsi se va in apnea, e quindi corre un rischio minore di soffocare. Anche se il piccolo non tiene il ciuccio nella bocca nel momento in cui si verifica l’evento, l’istinto della suzione persiste molto più a lungo.
Svantaggi del ciuccio
Uno dei principali svantaggi in cui si rischia di incorrere a causa del ciuccio è, come abbiamo detto, quello dello sviluppo di una dipendenza da parte del neonato. Al fine di evitare questo pericolo, è necessario che i genitori (o chiunque si prenda cura del piccolo) si informi e impieghi questo strumento con buonsenso. Dare il succhietto al piccolo ogni volta che piange, infatti, si rivela controproducente. Oltre a sviluppare un rapporto di dipendenza, infatti, ciò impedisce l’ascolto dei reali bisogni dell’infante. In linea di massima, comunque, gli svantaggi del ciuccio iniziano a superare i benefici intorno all’anno di età del bimbo. Specialmente se il suo uso è intensivo, infatti, si ipotizza che esso possa favorire l’insorgere di otiti. Il meccanismo alla base di questa tendenza non è ancora chiaro. Tuttavia, si pensa che la suzione prolungata possa stimolare il reflusso di secrezioni nasofaringee all’interno della tuba di Eustachio, parto dell’orecchio collegata al naso.
Ciuccio e allattamento
Qual è il rapporto tra ciuccio e allattamento? La domanda sorge piuttosto spontanea, dal momento che entrambe le azioni si basano sul medesimo meccanismo di suzione. Anche in questo caso, la risposta è complessa e necessita di un’importante distinzione. Per quanto riguarda i nati a termine, il ciuccio è sconsigliato durante il primo mese di vita. Il suo uso, infatti, secondo alcuni studi, potrebbe compromettere l’acquisizione della giusta modalità di suzione al seno. Inoltre, il succhietto potrebbe spingere il piccolo ad attaccarsi meno alla mammella per nutrirsi. Una minore richiesta causerà una minore produzione di latte materno e, in ultima analisi, una durata più breve dell’allattamento.
Il discorso cambia, invece, per quei bimbi nati entro il termine, in particolari quelli che non son in grado di succhiare il seno e vengono quindi nutriti con il sondino naso-gastrico. In questo caso, l’impiego sistematico del ciuccio può favorire l’acquisizione della capacità di succhiare e deglutire e, di conseguenza, della capacità di estrarre il latte dal seno o dal biberon. In questo modo, lo strumento può ridurre anche i tempi del ricovero.
Ciuccio e dentizione
Sebbene l’uso del ciuccio oltre i dodici mesi di età sia sconsigliato, esso non arreca danno ai denti entro i due anni di vita. I danni potrebbero derivare solo dall’abitudine di intingere il succhietto in sostanze zuccherate, favorendo le carie. In ogni caso, dal momento in cui i denti cominciano a spuntare, è meglio cambiare ciuccio. Se, infatti, nei primi mesi sono consigliati quelli in silicone, con la dentatura questo materiale morbido e fragile può essere facilmente spezzettato e alcuni pezzi ingoiati dal bambino. A questo punto, dunque, è meglio sostituire il vecchio ciuccio in silicone con uno nuovo in caucciù. Si tratta di un materiale più rigido che può essere morsicato senza rischi, con maggiore soddisfazione del piccolo.