Ecco tutti i sintomi della cisti ovarica e alcune indicazioni su come riconoscerla
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La cisti ovarica consiste in una raccolta di liquido, circondata da una parete molto sottile e localizzata all’interno di un ovaio. Essa, ripiena di materiale liquido oppure solido, può formarsi sia internamente, sia esternamente rispetto alle ovaie. Le cisti in questione appaiono generalmente piccole e innocue ma, in casi più gravi potrebbero risultare anche grosse e dolorose o, addirittura, segnalare la presenza di un tumore maligno. L’ovaio può sviluppare, nel corso della vita della donna, una o più cisti ovariche. Non necessariamente queste origineranno particolari problemi. Si tratta inoltre di un evento molto frequente. Secondo uno studio anglosassone, addirittura, la quasi totalità delle donne in età fertile sviluppa una o più cisti ovariche, contro il 20% delle persone che hanno già passato la soglia della menopausa.
Ma quali sono le cause alla base della formazione di una cisti ovarica? Per rispondere a questa domanda occorre cominciare attuando una distinzione in due tipologie. Le cisti ovariche si dividono infatti in cisti funzionali (cisti fisiologiche e innocue, originate dai mutamenti che avvengono nel corso del ciclo mestruale) e cisti patologiche o non funzionali (effetto di un processo tumorale o altre condizioni morbose). Le cisti ovariche funzionali risultano le più diffuse, e si dividono a loro volta in tre tipologie.
La prima è quella delle cisti follicolari, le più comuni in assoluto, che non causano quasi mai disturbi. Il follicolo è la struttura protettiva all’interno della quale si sviluppa la cellula uovo. Nel momento in cui questa risulta matura, si innesca un segnale ormonale che determina la rottura del follicolo e la fuoriuscita della cellula uovo nelle tube di Falloppio, in direzione dell’utero. Questo meccanismo può avvenire in maniera imperfetta. In questo caso l’uovo rimane confinato nel follicolo, che si riempie di liquido e forma una cisti follicolare.
Il secondo tipo di cisti funzionale corrisponde alle cisti luteali, o luteiniche. Il corpo luteo è il nome che assume il follicolo in seguito all’espulsione della cellula uovo. L’apertura che ha consentito la fuoriuscita della cellula uovo può a volte richiudersi, trattenendo sangue e fluidi di diversa natura: è così che si forma la cisti luteale. Queste risultano diffuse in gravidanza e si rivelano più pericolose poiché rischiano di rompersi, originando una emorragia. Le cisti tecali, infine, si formano a partire dalle cellule tecali. Queste sono cellule che costituiscono il follicolo e possono originare cisti a causa della gonadotropina corionica, un ormone che viene prodotto in gravidanza.
Esistono poi le cisti ovariche patologiche le cui cause sono, ovviamente, differenti. Innanzitutto, esistono le cisti da sindrome dell’ovaio policistico, che compaiono a causa di uno squilibrio nella produzione di ormoni ovarici e ipofisari. Altre cisti patologiche sono invece causate da endometriosi, patologia che vede la presenza di tessuto endometriale (ovvero della parete dell’utero) al di fuori della sua sede naturale. I cistoadenomi sono tumori benigni che possono contenere muco e acqua. Essi non causano in genere problemi e solo raramente possono trasformarsi in tumori maligni. Questa trasformazione risulta rara anche per quanto riguarda l’ultima tipologia, quella delle cisti dermoidi. Esse si sviluppano a partire dalle cellule che producono l’ovocita durante la vita embrionale. Per tale motivo, possono contenere tracce che ricordano frammenti di tessuti umani.
Ma come è possibile accorgersi della presenza di una cisti ovarica? Nella maggior parte dei casi, esse non causano alcun disturbo e si risolvono autonomamente, dunque è frequente non accorgersi della loro presenza. I sintomi possono comparire quando le cisti in questione si rompono, raggiungono dimensioni particolarmente grandi oppure bloccano l’afflusso di sangue diretto alle ovaie. In questi casi, il sintomo più diffuso risulta il dolore pelvico. Esso può presentarsi come acuto improvviso, oppure come sordo, o ancora insorgere soltanto in seguito ai rapporti sessuali. Inoltre, possono presentarsi variazioni del normale ciclo mestruale, necessità frequente di urinare, vomito, giramenti di testa, difficoltà a svuotare del tutto l’intestino, stanchezza persistente, senso di pesantezza e gonfiore addominale.
Come abbiamo detto, gran parte delle cisti ovariche risulta asintomatica, ovvero non si manifesta attraverso alcun sintomo o disturbo. Esse in genere passano inosservate oppure vengono diagnosticate per caso, cioè dopo un esame di routine che non era finalizzato alla diagnosi. In caso di cisti ovariche sintomatiche, al contrario, è opportuno rivolgersi a un ginecologo per un controllo specialistico volto ad approfondire lo studio del problema. Durante la visita ginecologica, il medico chiede alla paziente di descrivere i sintomi e ne valuta la storia clinica, prima di proseguire con un esame tramite ecografia. Questa può essere transaddominale oppure transvaginale.