Dopo la notizia del bambino morto per aver subito una circoncisione domestica, vediamo cos'è e dove nasce questa pratica
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La circoncisione è una procedura chirurgica che viene eseguita sia per motivi religiosi che medici. E’ notizia delle ultime ore la morte di un neonato di origine ghanese di soli 5 mesi a seguito di circoncisione fatta in casa: vediamo di cosa si tratta, a cosa serve e quali sono i rischi e i vantaggi di questo intervento.
La circoncisione è un intervento chirurgico che prevede l’asportazione totale o parziale del prepuzio, una parte di pelle che ricopre il pene all’altezza del glande. A fronte dell’intervento, il pene di un bambino o di un uomo circonciso appare con il glande sempre scoperto. Questa procedura solitamente si pratica sui bambini nei primi mesi di vita, ma anche sugli adulti. Due sono i motivi che si celano dietro questa asportazione: uno religioso e l’altro medico. Sia la religione ebraica che quella musulmana praticano la circoncisione sui bambini entro l’inizio dell’età puberale. Per questi popoli, la circoncisione rappresenta un obbligo morale, una sorta di cerimonia iniziatica che viene effettuata come simbolo per entrare a far parte di una cultura. Definito come un “marchio sociale permanente”, è una forma di dolore a cui la maggior parte degli uomini si sottopongo per dimostrare di riuscire a sopravvivere alle difficoltà che colpiscono la civiltà. In Italia, la circoncisione non viene effettuata per scopi religiosi ma, chi si sottopone alla rimozione chirurgica del prepuzio lo fa per questioni igieniche. Infatti, nella pelle in avanzo che ricopre il glande, c’è il rischio che si stagnino delle perdite di urina e altre secrezioni che aumenterebbero il rischio di infezioni a livello dei genitali. L’intervento, che viene effettuato in day-hospital dopo che il paziente è stato visitato da uno specialista avviene con anestesia locale e viene eseguito con laser o bisturi.
La circoncisione come detto fin’ora, oltre che essere effettuata da ebrei e musulmani per tradizioni rituali, viene eseguita per ridurre i rischi di infezioni agli organi genitali. Ma i motivi dell’asportazione a livello medico non si fermano qui: trattamento di disturbi anatomici come fimosi o dell’eiaculazione precoce possono essere risolti grazie a procedura chirurgica. I vantaggi dell’asportazione del prepuzio alla nascita riduce negli uomini il rischio di tumore alla testa del pene e di contrarre l’Hiv, ma non protegge da infezioni virali o batteriche. I rischi che derivano dalla circoncisione se ci si reca presso strutture sanitarie specializzate e sotto disposizione medica sono bassi. Al contrario, se ciò non accade, le conseguenze dell’intervento eseguito in casa sono molte gravi: il rischio è di morire dissanguati.
Ciò che è successo a Reggio Emilia è il caso dell’ennesima tragica morte a seguito di una circoncisione eseguita in casa. A pagarne le conseguenze è stato un bimbo di soli 5 mesi di origine ghanese: il bimbo era stato portato venerdì all’ospedale di Scandiano, nel Reggiano, in arresto cardiaco. Trasferito in gravi condizioni presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna in eliambulanza, è deceduto sabato mattina. La procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Si attendono i risultati dell’autopsia che potrebbe rivelarsi decisivi. A dicembre un caso simile si era consumato a Monterotondo, in provincia di Roma. Un bimbo nigeriano di soli due anni era morto e il fratello gemello era rimasto gravemente ferito a seguito di un’altra circoncisione eseguita per mano di un uomo di origine libica.
Alessio Mammi, sindaco di Scandiano ha denunciato quanto accaduto dicendo: “i responsabili paghino severamente di fronte alla legge per questo atto inaudito”. Anche il professor Aldo Morrone, direttore scientifico del San Gallicano di Roma è intervenuto: “Ennesima tragica morte a causa della circoncisione in casa. Una morte che si sarebbe potuta evitare se si fosse facilitata l’esecuzione di questa pratica all’interno del Servizio sanitario nazionale – sono ancora troppi i bambini figli di immigrati cui non viene garantita l’assistenza pediatrica di base. Oggi, in Italia, sono circa 30.000 i bambini a rischio di essere sottoposti a circoncisione clandestina – la circoncisione rituale è consentita, ma a differenza di quella per motivi sanitari ha un costo proibitivo a carico di chi la richiede, che si aggira sui 500 euro”.