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Cinque consigli per aspiranti insegnanti

La maggior parte delle persone pensa che fare l’insegnante sia un gran lusso. Chi non vorrebbe un lavoro di nove mesi all’anno, pagato per 12? Chi non vorrebbe iniziare la propria giornata lavorativa alle 7.00 a.m. e terminarla alle 14.30? Tuttavia, queste sono solo credenze comuni. Essere insegnanti, oggi, è un lavoro duro.

La pazienza è una virtù

Me lo ripeteva mia madre continuamente, e mi faceva diventare matta. Quando sono diventata maestra, questo è diventato il mio motto. Se la pazienza è una virtù, gli insegnanti devono essere dei santi. Ci sono giorni in cui amo i miei studenti in maniera spassionata, e giorni in cui non vedo l’ora di filare via da quella classe. Gli insegnanti devono confrontarsi giornalmente con una media di 25/30 caratteri diversi; quelli che insegnano nei licei, addirittura si confrontano con 25/30 caratteri diversi ogni 2 ore. Mantenere la calma in alcuni casi è veramente impossibile. Sono orgogliosa di poter dire che non sono una di quelle insegnanti costrette ad urlare per guadagnare l’attenzione dei propri studenti. Per alcuni purtroppo non è così, e se combini questo elemento con la tempesta ormonale che governa la maggior parte dei liceali, è facilmente comprensibile perché gli insegnanti dovrebbero essere considerati santi.

I ragazzi sono esseri umani

Ho insegnato differenti livelli di liceo negli ultimi 10 anni e la prima cosa che dico ai miei studenti, non appena li incontro per la prima volta (naturalmente dopo aver ricordato il mio nome) è che per tutta la durata del nostro percorso scolastico, li tratterò con il dovuto rispetto e da giovani adulti, non da “ragazzini” , anche se per la maggior parte dei casi si tratta di ragazzini, o ancora peggio, di ragazzini che sembrano essere sbarcati da un pianeta extraterrestre.

Flessibilità

In questo mondo che cambia continuamente, mantenere la flessibilità è la chiave di tutto, specialmente per gli insegnanti. Assemblee, coperture di ore di “buco” come vengono chiamate le ore di lezione in assenza di insegnanti, scioperi, riunioni, e quant’altro, mantenere la flessibilità ed avere un piano “B” disponibile ed applicabile all’occorrenza è essenziale per sopravvivere.

Impegno di tempo

Premesso che in genere è vero, gli insegnanti godono di vacanze pagate, per ben due mesi durante l’estate, questo non è un lavoro 08.00/15.00. Il lavoro degli insegnanti non termina quando suona la campanella d’uscita, o con il termine dell’anno scolastico. Molte ore extra scolastiche vengono impiegate per pianificare le lezioni, preparare i corsi, il materiale, le classi, partecipare ai meetings organizzati per gli insegnanti, le conferenze ed i corsi di aggiornamento. C’e’ molto di più nell’insegnamento dell’insegnamento stesso. Questo va considerato, quando si intraprende la carriera da insegnante.

Mantenete il vs senso dello humor

Il consiglio più importante che si può ricevere sulla carriera da insegnante, è che bisogna mantenere sempre una buona dose di umorismo. Le cose saranno diverse da come le avete pianificate, gli studenti avranno la tendenza a fare di tutto un dramma, la gestione del sistema educativo avrà il potere di farvi cadere in depressione, ma alla fine non è la paga che convince un insegnante a diventare tale. Gli insegnanti scelgono questa professione per passione, perche’ amano gli studenti, perché desiderano trasmettere parte della loro conoscenza a coloro che in futuro avranno in mano la capacità di gestire le nostre comunità. Mantenere una giusta dose di senso dell’umorismo, aiuterà’ a far si che questo lavoro sia più leggero.

Non tutti sono tagliati per diventare insegnanti. In alcuni casi il lavoro può essere poco remunerativo, ma è comunque una professione altamente gratificante, specialmente quando l’insegnante intravede il maturarsi della mente degli studenti. Quel momento, quello in cui ti rendi conto che il tuo insegnamento sta dando i suoi frutti, ripaga tutti gli sforzi impiegati. Gli insegnanti dovrebbero accompagnare i loro studenti, dandogli i mezzi per attraversare l’oceano di perplessità che si trovano davanti, godendo insieme a loro del percorso di crescita e di trasformazione a cui sono soggetti. L’insegnante insegna molto di più di quello che è scritto in un curriculum. L’insegnante insegna vita.

Scritto da Daniela Antinozzi
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