Chi lavora è perduto (noto anche come a Capo al mondo) è un film italiano drammatico del 1963 diretto da Tinto Brass.
Nel 2008 il film è stato selezionato per entrare nella lista dei 100 film italiani da salvare.
Trama
Il film segue un giorno di Bonifacio (Sady Rebbot), un designer giovane e disoccupato con tendenze antisociali. Ha applicato ad un lavoro e ha un colloquio per il test psicologico al mattino. Il resto della giornata, comincia a muoversi a Venezia e ricorda il suo passato, anche con sogni ad occhi aperti sul suo futuro. Flashback rivelano la sua travagliata relazione con la sua ex fidanzata Gabriella (Pascale Audret) e le sue relazioni con i suoi amici comunisti Claudio (Tino Buazzelli) e ‘Kim’ (Franco Arcalli).
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Chegou a hora de partirmos para o entmnntareefo, temos que ir a luta imediatamente, vamos precionar, expor a situação pra sociedade mostrarmos a nossa força e se for necessário pararmos o Estado, temos que levar a eleiçao para prefeito de Maceió para o 2º turno, para fazermos o governo do estado tremer nas bases e com isso, cosseguirmos a aprovação do nosso PCCS. Vamos a luta companheirada.