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Ad ogni bambino, il suo gioco. Secondo uno studio condotto dai pediatri dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, i giochi per bambini devono “crescere” parallelamente allo sviluppo psico-motorio del piccolo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Giochi per i più piccoli
Nei primi mesi di vita del bambino, il gioco passa attraverso il contatto con i genitori. Accarezzarlo, farlo muovere in modo divertente o semplicemente abbracciarlo dolcemente, risultano attività molto importanti per le funzioni vitali del neonato, oltre che ad essere importanti fattori di riduzione di stress.
Passati i sei mesi, i bambini iniziano ad entrare in contatto con il mondo che li circonda: toccano, annusano, “assaggiano” tutti gli oggetti della vita quotidiana. Per questo motivo, l’ideale è realizzare un cesto, in stoffa o in vimini, da riempire con materiale dalle forme e dai colori diversi, così da stimolare lo sviluppo dei sensi e le attività motorie del piccolo.
Raggiunti i due anni, il gioco assume una veste diversa ed ecco che i bambini iniziano a creare vere e proprie piccole storie: li vedi far finta di badare ai loro peluche, o di andare alla ricerca di luoghi incantanti. Seguendo il mondo della fantasia, i bambini si immaginano immersi in situazioni magiche ed avventurose, spesso accompagnati dal loro giocattolo preferito o da un amichetto.
L’importanza della lettura
In un mondo dove la tecnologia e i giochi digitali hanno ormai preso il sopravvento su bambole e macchinine da corsa, è molto importante cercare di far sviluppare nel vostro piccolo la passione per la lettura. Come il gioco, anche i libri seguono in parallelo la crescita dei piccolo: dai libri educativi ricchi di immagini, fino ad arrivare a piccoli romanzi d’avventura, il bambino verrà trasportato in un mondo magico dove potrà imparare divertendosi.
Inoltre, la lettura di un buon libro favorisce lo sviluppo di creatività e fantasia, oltre a rendere il bambino più curioso verso il mondo che lo circonda.
Videogiochi e consolle
Nonostante sia un argomento piuttosto spinoso, recenti studi hanno dimostrato che l’utilizzo di videogame e dispositivi digitali può migliorare la capacità di attenzione e di elaborazione visiva. Naturalmente, un loro uso eccessivo potrebbe portare a vere e proprie forme di dipendenza, con comportamenti e reazioni aggressive se il bambino ne viene privato.
Per questo motivo, è fondamentale “dosare” l’utilizzo dei videogiochi, limitandoli a una o due ore al massimo durante una giornata. Per quanto riguarda i bambini più piccoli, tra i 6 e i 7 anni, si consiglia di farli giocare per 30-40 minuti al giorno e sempre sotto il controllo dei genitori.