“Questo è Kano. È un computer e puoi costruirlo con le tue mani!”. Lo slogan appare chiaro e certamente incuriosisce i bambini, ai quali è diretto, e che non hanno quasi mai modo di vedere come sono fatti al loro interno tablet, smartphone o computer. La maggior parte delle voci in circolazione riguardo a Kano, che ha sfiorato il milione e mezzo di dollari sul sito di finanziamento collettivo Kickstaster nel dicembre del 2013 e che ha iniziato le spedizioni dei kit ai clienti in settembre, riguardano ciò che è in grado di fare: programmazioni, giochi, contenuti multimediali e molto altro. Certamente il dispositivo in sé e per sé è molto meno importante delle relazioni umane che lo circondano: quel paio di ore che servono per creare e mettere in funzione un computer sono tempo prezioso che possiamo trascorrere con i nostri bambini. La tecnologia è certamente importante, ma lo sono ancor di più i nostri figli e il tempo che possiamo dedicare a loro. Kano è uno dei molti progetti ideati e realizzati per permettere ai genitori di vivere insieme ai figli quella dimensione tecnologica nella quali sono nati, senza che questa li spaventi o esuli dal loro controllo.
“Ciao! Sono Kano. Grazie per avermi dato vita. Come ti chiami?” chiede il computer appena assemblato sullo schermo.
Ciascun bambino può così inserire il proprio nome vero, oppure il nomignolo con cui ama essere chiamato da amici e familiari. Poi ci si può collegare alla rete Wi-Fi di casa e si può cominciare a navigare e ad effettuare il download di alcuni programmi.
Kano viene spedito in tutto il mondo, fino ad ora sono stati ordinati diciottomila kit da 86 paesi, circa la metà dagli Stati Uniti. Secondo un recente relazione di TechCrunch, molti sono richiesti proprio dai genitori. “Stiamo inviando il prodotto, e funziona, come avevamo promesso ai nostri sostenitori. Queste sono le due cose più importanti per noi” dice il cofondatore di Kano, Yonatan Raz-Fridman. “C’erano 33 componenti nel gruppo: designer, ingegneri, progettisti e produttori. Sarebbe potuto essere un disastro! Il gruppo di lavoro è giovane: per molti di loro si trattava della prima esperienza in una startup. Eppure abbiamo creato il prodotto come avevamo promesso”. L’account Twitter di Kano propone foto di bambini raggianti che tengono in mano il loro computer, appena costruito. Al contempo i creatori di Kano ricevono suggerimenti, consigli e dubbi da parte dei genitori e a partire da essi miglioreranno sempre di più il prodotto finale. Quello di cui siamo certi è che per ora i bambini sono entusiasti di questo nuovo gioco, che stimola la loro fantasia durante la costruzione del computer e anche oltre, nell’utilizzo quotidiano.
Che cos’è Kano, computer assemblabile per bambini
Pubblicato il 03/12/2014 alle 15:58