Durante un parto naturale possono verificarsi delle complicazioni che richiedono interventi particolari per accelerare i tempi e per facilitare la nascita del bambino. In condizioni di sofferenza fetale o se il bimbo è grande e fatica a venire alla luce, i medici decidono di eseguire un taglio nella zona perianale, ossia nella parte inferiore della vulva, in modo da aprire ulteriormente il canale del parto, si tratta dell’episiotomia. L’incisione può essere praticata in senso verticale, dalla vagina verso l’ano e può raggiungere una lunghezza di circa 3 centimentri, oppure è effettuata lateralmente, cioè dalla vagina verso la natica ed è leggermente più lunga, può arrivare a misurare 4 o 5 centimetri.
Grazie all’episiotomia è possibile evitare di ricorrere a manovre che risultano dolorose o all’utilizzo di particolari strumenti ostetrici come il forpice, una grande pinza metallica che consente di afferrare la testa del nascituro per estrarla più agevolmente e la ventosa, che svolge la stessa funzione del forpice. In passato l’episiotomia era praticata come intervento di routine in quanto si riteneva che riducesse il rischio di sviluppare lacerazioni ginecologiche e altri problemi dovuti allo sforzo, come l’incontinenza fecale e urinaria dopo il parto. Oggi, invece, la si esegue solo in casi estremi e per rendere la zona perianale più morbida e flessibile e per prepararla al meglio al parto negli ultimi mesi della gravidanza, alle gestanti viene consigliato, durante i corsi pre-parto, di eseguire dei massaggi con olio di mandorla e la ginnastica del perineo, ovvero degli esercizi di contrazione dei muscoli che sostengono l’area posteriore della vagina e l’ano.
Di solito a seguito di un’episiotomia la ferita viene saturata con dei punti che si cicatrizzano nel giro di qualche mese, in questo periodo è meglio astenersi dall’avere rapporti sessuali, non solo perché la penetrazione sarebbe molto dolorosa, ma anche per consentire alle lesioni di riassorbirsi più velocemente. I medici prescrivono dei trattamenti specifici per curare l’area lesa, a base di creme ad azione disinfettante e lubrificante e dopo aver fatto il bidet è preferibile asciugarsi con un asciugacapelli, piuttosto che con un asciugamano, per non strofinare la pelle e rischiare di danneggiare i punti. Dopo circa un mese dal parto, bisogna fare una visita di controllo e se la ferita è ben cicatrizzata si può interrompere la terapia e ricominciare ad avere rapporti come sempre.