Che cos’è lo stafilococco aureo?

Lo stafilococco aureo è da lungo tempo riconosciuto come uno dei più importanti batteri che causano malattie nella specie umana. È infatti la principale causa delle infezioni che colpiscono la pelle e in generale i tessuti molli: pensiamo ad esempio agli ascessi e ai foruncoli, per fare due esempi molto comuni. Sebbene la maggior parte delle infezioni da stafilococco non siano serie, lo stafilococco aureo può provocare infezioni importanti per esempio alla circolazione sanguigna, alle ossa, alle articolazioni oppure anche polmoniti. Alcune persone possono incontrare questo batterio e non contrarre mai un’infezione. Per coloro che invece la contraggono, il tempo che intercorre tra l’esposizione e lo sviluppo della malattia oscilla da alcuni giorni fino addirittura ad anni. Moltissime infezioni della pelle causate dallo stafilococco aureo guariscono senza bisogno di alcun trattamento medico nel giro di poche settimane. Poche altre invece richiedono un’incisione e il drenaggio della zona della pelle infetta, oppure la somministrazione di antibiotici. In questo caso il tempo per la guarigione è senza dubbio più lungo, ma variabile in relazione alla tempestività dell’intervento curativo e alla gravità dell’infezione. Le infezioni da stafilococco aureo in assoluto più gravi sono quelle del sistema circolatorio e le polmoniti: in questi casi si ricorre di solito al ricovero in ospedale e alla somministrazione di antibiotici in vena.

È possibile prevenire questa infezione? Lo stafilococco aureo si trasmette tramite le mani contaminate dal batterio. La pelle e le mucose solitamente costituiscono una barriera efficace contro le infezioni. Tuttavia se queste barriere sono compromesse (per esempio a causa di traumi, tagli o altre infezioni virali), lo stafilococco aureo può avere facilmente accesso al nostro corpo e causare i problemi che abbiamo citato. In particolare i soggetti immunocompromessi, che hanno cioè malattie al sistema immunitario o sono molto debilitati, sono particolarmente vulnerabili all’attacco di questo batterio.

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