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La vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del calcio e quindi per la salute delle ossa. In caso di gravidanza, diventa ancora più importante per la mineralizzazione dello scheletro del feto. Che cos’è la vitamina D, a cosa serve in gravidanza e cosa bisogna sapere in caso di carenza? Scopriamolo insieme.
Vitamina D: a cosa serve
La vitamina D è una vitamina liposolubile e quindi la accumuliamo nel fegato. Di conseguenza, non risulta necessario assumerla con regolarità, attraverso i cibi, dal momento che il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario. La vitamina D si presenta sotto due forme: l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo, e il colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo.
Perlopiù, la vitamina D viene sintetizzata dal nostro organismo attraverso l’assorbimento dei raggi del sole operato dalla pelle. Questa vitamina è un regolatore del metabolismo del calcio e per questo motivo risulta utile nell’azione di calcificazione delle ossa, contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia a seconda dell’età, ma in assenza di fattori di rischio è di circa 400 unità al giorno. Le dosi, naturalmente, possono variare a seconda del soggetto.
Carenza di vitamina D in gravidanza
La vitamina D è una grande alleata delle donne durante la gravidanza e l’allattamento. Dal momento che risulta necessaria per l’assorbimento del calcio e della formazione delle ossa, nonché per lo sviluppo del feto, è fondamentale in gravidanza e non solo. Alcuni studi sostengono che una carenza di vitamina D in gravidanza potrebbe influenzare la formazione delle ossa non solo del feto, ma anche durante la crescita e lo sviluppo del bambino. Inoltre, potrebbe avere anche delle conseguenze negative sulla dentizione del bambino.
Altre ricerche, invece, sostengono che una carenza importante di vitamina D in gravidanza potrebbe provocare preeclamspia, parto pretermine, arresto della crescita e il rischio di malattie croniche del sistema immunitario e respiratorio.
Come evitare la carenza di vitamina D in gravidanza
La carenza di vitamina D incide in maniera negativa sulla calcificazione delle ossa e sullo sviluppo del feto con possibile future conseguenze. La mancanza di tale vitamina, inoltre, rende i denti più deboli e vulnerabili alle carie. La maggior parte della vitamina D viene recepita attraverso i raggi del sole. Per tale motivo, la carenza può derivare da comportamenti che impediscono l’esposizione al sole oppure poco sani. Difatti, l’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti possono favorire tale mancanza.
Quando parliamo di donne incinte a rischio di carenza di vitamina D, c’è un accordo internazionale nel suggerire la supplementazione di tale vitamina attraverso un integratore alimentare. Le ultime raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano un dosaggio giornaliero di 200 UI.