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Calendario della gravidanza: tutti gli esami da fare

Calendario gravidanza: si tratta di tutti gli esami e le visite da effettuare durante i nove mesi di gestazione prima del parto.

Quando si scopre di essere incinta e si decide di portare a termine la gestazione, occorre seguire un calendario gravidanza. Questo comprende tutte le visite e gli esami che devono essere effettuati nel corso della gestazione. Alcuni esami sono obbligatori mentre altri opzionali, alcune procedure risultano invasive, altre del tutto innocue.

Quando vi rivolgerete al ginecologo per la prima visita, sarà lui a indicarvi il percorso da seguire per i nove mesi successivi. Tuttavia, è importante avere già un’idea di quali esami vi aspettano. Vediamo quali sono tutte le visite alle quali sottoporsi dall’inizio della gravidanza sino al parto. Per tutti gli esami (che siano facoltativi o obbligatori secondo il nostro SSN, sistema sanitario nazionale) è sempre meglio rivolgersi all’Asl o al proprio ginecologo di fiducia, che preferibilmente dovrebbe lavorare nella struttura in cui intendete partorire.

Gli esami da fare in gravidanza nel primo trimestre

Vediamo quali sono gli esami ai quali sottoporsi durante il primo trimestre di gravidanza. Il primo esame da effettuare presso un laboratorio, in seguito test di gravidanza casalingo positivo, è proprio quello del Beta Hcg. Si tratta dell’ormone della gravidanza, dunque questo esame consiste in un secondo test di gravidanza, l’unico che si rivela davvero affidabile al 100%. Questo dosaggio viene prescritto dal ginecologo o, in alcuni casi, richiesto direttamente dalla donna incinta che cerca un’ulteriore conferma.

La prima ecografia deve essere effettuata tra la sesta a l’undicesima settimana di gravidanza. Essa consente di vedere per la prima volta il cuoricino del feto che batte. Durante la prima visita dal ginecologo occorre inoltre sottoporsi all’ecografia transvaginale. Si tratta di un’esplorazione vaginale compiuta per mezzo di una sonda a ultrasuoni che viene inserita nella vagina, e corrisponde a uno dei primi controlli. Inoltre, è previsto unitamente a essa un attento controllo dei seni.

10 settimana di gravidanza

Tra la decima e la quattordicesima settimana è previsto il test di translucenza nucale. Il suo compito è quello di valutare la probabilità di eventuale malformazioni del feto. Se la donna incinta non ha mai effettuato l’esame del gruppo sanguigno e del fattore Rh, inoltre, è necessario che vi si sottoponga all’inizio della gestazione.

Ecografia Morfologica

Nel calendario gravidanza, una tappa importante è l’ecografia morfologica con eco doppler, uno degli esami più importanti ai quali sottoporsi nel corso della gravidanza. Essa consente di controllare con estrema accuratezza lo stadio esatto della gravidanza nel quale ci si trova. Inoltre, permette di verificare la morfologia del feto ed eventuali malformazioni. Se sussiste in rischio in questo senso, l’ecografia morfologica deve essere effettuata una volta per trimestre. Anche altri esami hanno cadenza trimestrale. Il primo consiste nell’esame delle urine. Si tratta di un test molto semplice che può fornire informazioni dettagliate e importanti, come la presenza di eventuali infezioni delle vie urinarie. L’altro esame trimestrale è quello del sangue.

Test di Coombs

Ulteriori esami devono essere effettuati mensilmente. Se il vostro fattore RH risulta negativo, il primo di questi esami corrisponderà al test di Coombs. Esso è da ripetere ogni mese al fine di determinare la compatibilità sanguigna tra madre e figlio: se quest’ultimo dovesse presentare un fattore RH positivo, sarà necessaria l’immunizzazione dopo il parto.

Infine, alcuni controlli si rendono obbligatori durante ogni visita dal ginecologo. Il primo consiste nel controllo del peso corporeo, imprescindibile nel corso della gravidanza. Una diminuzione o un aumento drastici di peso potrebbero infatti influire negativamente sulla salute del nascituro. Inoltre, è previsto il controllo della pressione arteriosa. La circolazione sanguigna delle puerpere, infatti, è spesso soggetta ad alterazioni dovute ai cambiamenti che avvengono nell’organismo.

Gli esami nel secondo trimestre

Durante il secondo trimestre, gli esami del calendario gravidanza aumentano, a quelli a cadenza trimestrale e mensile si aggiungono i controlli previsti per ogni visita ginecologica. Inoltre, si inseriscono anche i controlli specifici di questo stadio della gestazione. Innanzitutto occorre effettuare, tra la quattordicesima e la sedicesima settimana, il controllo dell’alfafetoproteina. Esso consiste in un tipo di esame del sangue effettuato sulla gestante. Viene consigliato per verificare la quantità di AFP presente. Qualora essa risultasse insolitamente alta, potrebbe costituire un indicatore di malformazioni del tubo neurale o sindrome di Down nel nascituro.

Bi-test e tri-test

Nel calendario gravidanza, la quindicesima e la diciassettesima settimana, corrispondono ad importanti esami. Ci riferiamo, innanzitutto, al Bi-test e Tri-test. Si tratta di due tipi di prelievo di sangue materno, i quali offrono risultati statistici sulla probabilità di avere bambini con anomalie cromosomiche o malformazioni.

Diagnostica prenatale invasiva

Nello stesso punto del calendario gravidanza si situano altresì amniocentesi e villocentesi. Si tratta di due procedure invasive di diagnosi prenatale, utili a diagnosticare in tempi brevi eventuali anomalie cromosomiche del feto. Esse non sono obbligatorie, e vengono consigliate solo in alcuni particolari casi. Tra la diciottesima e la ventesima settimana diventa possibile sottoporsi a una ulteriore procedura invasiva, la cordocentesi. Essa consiste nel prelievo di un campione di sangue fetale utile a diagnosticare infezioni ai danni del feto stesso. Inoltre, tale esame serve a verificare malformazioni fetali evidenziate con l’ecografia a gravidanza inoltrata oppure anomalie cromosomiche evidenziate grazie all’amniocentesi.

Alla ventesima settimana avviene la cosiddetta ecografia del secondo trimestre, o ecografia di secondo livello. Tale ecografia fetale ad alta risoluzione impiega onde sonore prodotte da un apparecchio ad ultrasuoni allo scopo di creare un’immagine del feto. Infine, in un lasso di tempo compreso tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana, deve avvenire il cosiddetto test di O’Sullivan. Detto anche curva e minicurva glicemica, consiste in un esame diagnostico che valuta un eventuale diabete gestazionale.

Gli esami nel terzo trimestre

Anche nel corso del terzo trimestre, il calendario gravidanza non risulterà vuoto. Sarà necessario sottoporsi a tutti gli esami a cadenza periodica, citati nel paragrafo che fa riferimento al primo trimestre. I controlli specifici esistenti, invece, sono in numero minore ma risultano quantomai essenziali. Tra la ventottesima e la trentasettesima settimana, dunque con un ampio marine di tempo, deve avvenire l’ecografia del terzo trimestre. A partire dalla trentacinquesima settimana, diventa inoltre possibile effettuare il tampone vagino-rettale. Infine, a partire dalla quarantesima settimana di gestazione (quindi a due settimane dalla data presunta del parto) deve cominciare il monitoraggio del battito cardiaco del feto.

Gli esami da fare in gravidanza dopo i 40 anni

Esistono sempre più donne che decidono di avere figli in età avanzata, ovvero dopo i trentacinque o addirittura oltre i quarant’anni. Ciò significa che è possibile e che deve essere una scelta valutata da chi desidera avere bambini ma non durante gli anni della gioventù. Tuttavia, una gravidanza a questa età richiede maggiori accortezze, ed è necessario informarsi.

Con l’età, infatti, aumentano anche i rischi di aborto spontaneo, anomalie cromosomiche del feto e infertilità. Infatti, per chiunque la gestazione ha l’effetto di uno stress test poiché i vari sistemi dell’organismo devono adattarsi alla nuova situazione. Le ghiandole endocrine e il sistema metabolico subiscono mutamenti e, inoltre, vene, arterie, cuore e polmoni si trovano costretti a lavorare sotto sforzo. Inoltre, con gli anni cresce il rischio di pressione alta, obesità, diabete e problemi al sistema immunitario che possono riflettersi sulla gravidanza.

Test per anomalie cromosomiche

La problematica che può essere rilevata grazie a esami specifici è quella delle anomalie cromosomiche. Alcuni test di screening, come il Bi-test e l’analisi del DNA fetale prelevato attraverso il sangue materno, offrono una stima sufficientemente affidabile della probabilità, per il nascituro, di essere affetto da tali anomalie, tra cui la più famosa consiste nella sindrome di Down. I due test citati non sono invasivi ma, al contrario, solo le procedure invasive possono garantire un esito sicuro. Si tratta in particolare di villocentesi e amniocentesi che, pur garantendo la certezza sul risultato, comportano un minimo rischio di perdita fetale, ovvero di aborto spontaneo.

Inoltre, tra le gestanti di età superiore ai trentacinque anni, il parto cesareo rappresenta un’opzione più diffusa. Come sottolineano i ginecologi, però, l’età da sola non è un fattore sufficiente perché il taglio in questione sia da preferire. Al contrario, ogni situazione va valutata singolarmente da uno specialista che tenga in considerazione tutti gli aspetti del caso specifico. Inoltre, se la gravidanza viene progettata, è utile che la donna, a maggior ragione se in età avanzata, assuma a partire de due o tre mesi prima del concepimento l’acido folico. Esso serve a prevenire alcune malformazioni, quali la spina bifida.

Esami da fare in gravidanza gratuiti

Ma a quanti esami gratuiti hanno diritto i futuri genitori? Quali sono invece quelli da pagare? In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) offre a qualsiasi donna incinta tre ecografie gratuite (una per trimestre) nel corso della gravidanza. Inoltre, per tutte le donne di età superiore ai trentacinque anni, risultano gratuite anche l’amniocentesi e l’ecografia morfologica.

Questa differenziazione in base all’età esiste proprio in virtù del fatto che i rischi di malformazioni e anomalie cromosomiche, che vengono rilevati proprio grazie alle procedure citate, aumentano all’incrementarsi dell’età. Per ottenere informazioni attendibili su come prenotare in tempo tali esami presso le strutture pubbliche, è meglio rivolgersi al proprio ginecologo o medico di fiducia. Inoltre, tali ecografie possono essere altresì effettuate, a pagamento, presso le strutture private.

Scritto da marafallini
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