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Rimanere incinta in maniere del tutto naturale oppure grazie alla fecondazione in vitro, non cambia assolutamente nulla a livello di crescita dell’embrione che ha avrà il suo normale percorso che durerà nove mesi e sarà il vostro ginecologo a darvi la DDP, ovvero la data presunta del parto, che ovviamente come in tutte le gravidanze potrebbe essere anticipata oppure posticipata. L’unica cosa che effettivamente cambia, tra un concepimento naturale e una FIVET, ovvero fecondazione assistita in vitro con trasferimento in utero degli embrioni, è il calcolo delle settimane di gestazione. Normalmente, infatti, la donna deve iniziare a contare le settimana di gravidanza a partire dall’ultimo giorno dell’ultimo ciclo mestruale avuto; mentre, le donne che hanno scelto di affidarsi alla fecondazione assistita calcolano la settimana di inizio della gestazione sottraendo 14 giorni dalla data dell’inseminazione artificiale o dell’agoaspirazione follicolare: basta calcolare poi le date del giorno in cui sono stati estratti gli ovuli da fecondare e del giorno in cui sono stati trasferiti gli embrioni, circa il terzo o il quinto giorno dello sviluppo embrionale, per risalire alla settimana di gravidanza. Non proprio semplicissimo, in effetti, ma fortunatamente nel web si trovano diversi siti di calcolatori automatici che vi potranno a capire esattamente a che punto della gravidanza siete con un semplice kit. Ora, però, attraverso questo articolo informativo cerchiamo di capire più nello specifico che cos’è la FIVET e come funziona.
Cos’è la FIVET
Il termine FIVET sta per fecondazione assistita in vitro con trasferimento in utero degli embrioni, una tecnica che aiuta le coppie a poter realizzare il sogno di una gravidanza in caso di gravi problemi di sterilità di uno oppure entrambi. Sono molte le donne che cercano informazioni in merito a questa tecnica, molto utilizzata ma forse ancora poco conosciuta e che, quindi, potrebbe incutere un po’ di timore? Cos’è e come funziona? In pratica con la FIVET, o fecondazione in vitro, si crea artificialmente il concepimento al di fuori del corpo della donna, e successivamente l’embrione che si sono formati, vengono inseriti nell’utero . Innanzi tutto, bisogna prelevare gli ovuli dalla donna e gli spermatozoi dell’uomo e successivamente produrre una fecondazione in laboratorio. Attenzione, la FIVET non c’entra nulla con l’inseminazione artificiale che invece consiste nell’inserire lo sperma maschile opportunamente stimolato nell’utero della donna, in modo che la fecondazione avvenga comunque nel corpo femminile
Cosa accade dopo il trasferimento degli embrioni
Scegliere di rimanere incinta grazie alla fecondazione assistita in vitro richiede molta pazienza da parte di entrambi i soggetti, uomo e donna, che potrebbero dover sottoporsi a lunghe cure mediche senza avere la certezza che il primo tentativo sarà quello definitivo. La tecnica è lunga e complessa. Vediamo insieme cosa comporta questo percorso di fecondazione assistita per la donna e per l’uomo:
- Donna: necessario sottoporla ad almeno 3 settimane di stimolazione ovarica che aumenta le probabilità di una gravidanza. Una volta che i follicoli ovarici sono pronti a produrre gli ovuli, si procede con una iniezione di gonadotropine che induce l’ovulazione. A 36 ore di distanza dall’iniezione, la donna dovrà sottoporsi ad un piccolo intervento in anestesia locale di aspirazione del liquido follicolare, nel quale il medico troverà gli ovociti utili per praticare la FIVET.
- Uomo: più facile invece il lavoro del soggetto maschile al quale verrà chiesto di astenersi dai rapporti sessuali per almeno tre giorni. Dopodiché, attraverso una stimolazione manuale l’uomo dovrà procurarsi un’eiaculazione così il medico potrà portare immediatamente lo sperma in laboratorio e “catturare” così gli spermatozoi. Nel caso in cui una stimolazione manuale non risultasse efficace o possibile, l’uomo potrebbe essere sottoposto ad una biopsia testicolare.
Una volta che la fecondazione in vitro si sia conclusa con successo, gli embrioni ottenuti, composti da 4 cellule (blastomeri), possono essere inseriti nell’utero femminile: con un sottile tubicino una siringa spinge gli embrioni fino all’utero (la pratica è assolutamente indolore) e dopo 12 giorni non resta che eseguire il test di gravidanza e vedere se la FIVET ha avuto successo.
Calcolo settimana di gestazione
La gravidanza con fecondazione assistita in vitro, FIVET, si svolge assolutamente nella stessa maniera di una gravidanza tradizionale: la crescita dell’embrione è la stessa. L’unica differenza che si può sottolineare è nel calcolo delle settimane di gestazione. Infatti, come già vi abbiamo anticipato all’inizio di questo articolo, una donna che è rimasta incinta dopo un normale rapporto sessuale completo potrà cominciare a conoscere le settimane di gravidanza facendo un facile calcolo: ovvero, contare dall’ultimo giorno di mestruazione dell’ultimo ciclo avuto. Diverso, e forse un pochino più complicato, il calcole delle settimane di gravidanza dopo la FIVET: nel caso della fecondazione assistita in vitro la settimana di inizio della gestazione si ricava sottraendo 14 giorni dalla data dell’inseminazione artificiale o dell’agoaspirazione follicolare. Basta calcolare poi le date del giorno in cui sono stati estratti gli ovuli da fecondare e del giorno in cui sono stati trasferiti gli embrioni, circa il terzo o il quinto giorno dello sviluppo embrionale, per risalire alla settimana di gravidanza.