Il bonus mamme è un premio alla natalità dedicato alle donne incinte al settimo mese
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Di recente confermato anche per il 2018 in Senato dalla Legge di Bilancio, il bonus mamme è un premio alla nascita di ottocento euro corrisposto dall’Inps in un’unica soluzione. Contributo economico che fu messo in campo dal governo Renzi – Gentiloni nel 2017 a sostegno delle donne nelle spese di esami e diagnostica e per il bambino, il bonus mamme in particolare viene erogato per le future mamme che entrano al 7° mese di gravidanza, che hanno partorito nei primi mesi dell’anno e per le mamme che hanno adottato o preso in affido un minore. Una misura atta a sostenere il reddito delle donne che devono sostenere ingenti costi sia dal punto di vista diagnostico che di prodotti per la prima infanzia.
Il bonus mamme, denominato anche premio alla nascita o bonus mamma domani, viene attribuito previa presentazione dell’apposita istanza all’Inps per via telematica a prescindere dal reddito ISEE.
Requisiti e modalità per la richiesta del contributo di ottocento euro sono le stesse dello scorso anno, spiegate dall’Inps nella circolare numero 78 del 2017. Il premio alla natalità bonus mamme, come sottolinea l’Ente Previdenziale, viene riconosciuto alle donne incinte; alle mamme che partoriscono nel corso dell’anno purché in possesso dei requisiti bonus bebè, ossia siano cittadine residenti in Italia, con cittadinanza italiana o comunitarie, con cittadinanza non comunitaria in possesso dello status di rifugiato politico e protezione sussidiaria, con cittadinanza non comunitaria in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (di cui all’articolo 9, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) o di carta di soggiorno per familiari di cittadini UE (previste dagli artt. 10 e 17, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30).
Il bonus mamme spetta in alcuni casi specifici: compimento del settimo mese di gravidanza; parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza; adozione nazionale o internazionale con sentenza definitiva di un bambino minorenne ai sensi della legge n. 184/1983; affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, comma 6, della legge 184/1983 o in affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34 della legge 184/1983.
Il beneficio è concesso in un’unica soluzione, per evento (gravidanza o parto, adozione o affidamento), a prescindere dai figli nati o adottati/affidati contestualmente. Alla domanda telematica da inoltrare all’Inps, vanno allegati una serie di documenti, come la certificazione sanitaria rilasciata dal medico specialista del Servizio sanitario nazionale, attestante la data presunta del parto. Nel caso in cui la domanda è presentata dopo il parto, la mamma deve autocertificare la data del parto e le generalità del bambino.
In caso di adozione/o affidamento preadottivo se la mamma adottiva o affidataria allega alla domanda la sentenza definitiva di adozione o il provvedimento di affidamento preadottivo, la domanda di accettazione è molto più veloce, se invece non lo fa, deve riportare nella domanda la sezione del tribunale, la data di deposito in cancelleria ed il relativo numero. Se la domanda è presentata da una cittadina non comunitaria senza allegare i documenti di soggiorno utili, occorre inserire nella suddetta, i suoi dati identificativi al fine di consentire la verifica del titolo di soggiorno da parte dell’Inps.
La domanda si presenta esclusivamente online in vari modi: tramite il servizio per i cittadini (online con il PIN attraverso il servizio dedicato); il servizio per gli enti di patronato; il Contact center Integrato al numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. Le modalità di pagamento previste per ricevere lo spettante contributo economico di ottocento euro sono: bonifico domiciliato presso ufficio postale; accredito su conto corrente bancario; accredito su conto corrente postale; libretto postale; carta prepagata con IBAN.