l'esame delle beta hcg è una conferma dell'avvenuta fecondazione dell'ovulo. Sapere dove fare gli esami e quanto costano è utile
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L’ormone beta hcg, gonadotropina corionica umana, è l’unico vero indicatore certo di gravidanza. Questo perchè il corpo della donna ne produce in grande quantità solo ed esclusivamente quando è incinta. Dopo aver fatto il test di gravidanza, quindi, è bene far eseguire un test del sangue presso centri che offrono questa prestazione. Al fine di verificare la concentrazione ematica dell’ormone beta hcg e trasformare il sospetto della gravidanza in certezza. Per questo motivo, l’ormone hcg è anche detto ormone “spia”.
L’ormone beta hcg è responsabile di numerosi “fastidi” avvertiti dalla donna nelle prime settimane. E’ per effetto di questo ormone che molte donne gravide hanno accusato la nausea almeno una volta durante la gravidanza. Nella gran parte delle donne incinte, la sensazione di voltastomaco, capogiro e nausea scompare o comunque diminuisce dopo il primo trimestre. Proprio all’abbassarsi dei valori beta hcg.
Quando il dosaggio delle beta hcg risultante dalle analisi di laboratorio supera il valore di 10 mU/ml, la grandezza significa milliunità per millilitro di sangue o urina. Allora siamo in presenza di un test positivo. Al momento della rilevazione, circa 4 settimane gestazionali dal concepimento, questo valore in genere sarà ricompreso tra 2160 e 82640.
Le settimane successive vedranno aumentare questo “intervallo” di crescita in modo esponenziale, al punto che il suo valore raddoppia, ogni circa 33-48 ore. Solo dopo circa tre mesi il valore delle beta hcg nel sangue si assesterà e tale rimarrà fino al termine della gravidanza.
In alcuni casi particolari e patologici, come nell’ipotesi di aborto spontaneo, il valore spesso aumenta ma non raddoppia, oppure può rimanere costante. Tuttavia, nella maggior parte dei casi problematici, le beta hcg diminuiscono drasticamente ogni 33-48 ore fino a crollare del tutto.
Altro caso peculiare riguarda le gravidanze extra-uterine in evoluzione. In esse, di regola, il valore delle beta hcg hanno un andamento così detto a zig-zag, ovverosia diminuisce di poco per poi aumentare di poco o viceversa.
La gravidanza, che inizia con il concepimento, quando l’ovulo e lo spermatozoo si incontrano, determina un aumento della produzione di beta hcg in modo del tutto unico rispetto alla normalità. E’ proprio la presenza della gonadotropina corionica umana a determinare il risultato positivo del test di gravidanza fatto su campione di urina.
Quando il corpo della donna è in stato gravidico, inoltre, per favorire l’annidamento dell’uovo nella parete uterina, si modifica anche l’endometrio nella sua struttura cellulare. Tale trasformazione è sempre opera dell’ormone hcg e di altre sostanze secrete in questa condizione fisica particolare.
Già a partire da 10 giorni dopo l’avvenuta fecondazione dell’ovulo, quindi, l’ormone beta è rinvenibile nel sangue umano. La sua presenza è diagnosi di gravidanza certa. Tuttavia, se si è in presenza di cicli irregolari dove l’ovulazione non avviene necessariamente il quattordicesimo giorno del ciclo ma anche successivamente, un esame del sangue eccessivamente precoce, a meno di 10 giorni dall’avvenuta fecondazione, potrebbe dare falsi risultati negativi.
E’ però difficile che un test del sangue da cui risulti un dosaggio delle beta hcg compatibile con lo stato gravidico sia ingannevole. Allo stesso modo, un risultato negativo è quasi certamente conferma di non essere incinta. Il test sul sangue ha una attendibilità diagnostica che sfiora il 100%.
Attualmente, è il test più affidabile. I tempi di effettuazione del test, a partire dalla data del ciclo mancato, vanno quindi regolati sulla base della propria storia personale, valutando eventualmente la possibilità di ripetere l’esame anche due o tre volte a distanza di qualche giorno.
I test di gravidanza che si trovano in commercio rilevano la presenza dell’ormone beta hcg direttamente dalle urine circa dopo 8 giorni dal concepimento. Ne esistono diversi tipi, che sono più o meno sofisticati e precisi, oltre che più o meno costosi. Il test, come noto, si esegue a casa propria.
Per quanto riguarda, invece, le analisi del sangue che prevedono la richiesta di un dosaggio specifico dell’ormone beta hcg, esse possono essere fatte solo presso laboratori di analisi preposti o in ospedale. Il costo di media si aggira intorno ai 20,00 euro, con significative variazioni a seconda delle Regioni nelle quali si effettua.
Il ticket sanitario, infatti, se le beta hcg sono prescritte dal medico curante, è di importo variabile. Se previsto dalle proprie condizioni di salute, ad esempio per gravidanza a rischio, tuttavia, gli esami delle beta hcg possono essere anche esenti da ticket. Per ogni informazione a riguardo, il medico curante è sempre la prima persona a cui rivolgersi.
Va comunque detto che non è previsto l’obbligo di ricetta. L’esame delle beta hcg può quindi essere fatto in tutta libertà, semplicemente pagandone il prezzo pieno.
Il prelievo di sangue è di tipo venoso, e viene eseguito in genere nella piega del gomito. Non è richiesta alcuna condizione particolare e non occorre essere a digiuno. Nel giro di qualche giorno il referto sarà già pronto.
Nonostante ancora in molte siano convinte che il test delle urine debba necessariamente essere fatto seguire da un esame del sangue per la rilevazione scientifica del dosaggio di beta hcg, nella maggior parte dei casi l’esame non serve necessariamente per confermare la gravidanza.
Il Ministero della Salute, infatti, con le sue linee guida, ha specificato che nel primo trimestre è più opportuna l’esecuzione di una ecografia con la quale, oltre a confermare alla donna di essere incinta, si possa anche datare il concepimento e calcolare la data presunta del parto. Inoltre, sarà possibile anche verificare la presenza di una gravidanza singola o gemellare.
L’esame delle beta rimane invece comunque utile eseguirlo in alcune specifiche circostanze. Quando, ad esempio, dalla prima ecografia non si vede la camera gestazionale e, dunque, resta il dubbio di avvenuta fecondazione nonostante l’assenza di mestruazioni.
Oppure, quando si vede una camera ovulare ma al suo interno non si scorge l’embrione né, tanto meno, si odono echi embrionali. In tutti questi casi, o si è in presenza di una gravidanza precoce rispetto al previsto, o la gravidanza c’era ma si è verificato un aborto o la gravidanza è extrauterina. Le beta hcg, dunque, aiutano a sciogliere l’enigma di una situazione anomala.
Per evitare preoccupazione inutili, è sempre meglio di non eseguire la prima ecografia troppo precocemente né l’esame del sangue troppo presto. Buona norma è aspettare almeno due o tre settimane dal giorno di ritardo dell’ultime mestruazione.
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I livelli dell’ormone beta hcg circolanti crescono esponenzialmente col passare del tempo, raddoppiando la quantità ogni 2-4 giorni circa. Nel primo trimestre questa variazione è più evidente. La diagnosi, come più sopra detto, può indicare con approssimazione lo stato e l’avanzamento della gravidanza, e all’incirca il periodo gestazionale.
Indicativamente, le beta hcg raddoppiano ogni 2 giorni per valori fino a 1200 UI, raddoppiano ogni 3 giorni per valori da 1200 UI a 6000 UI e raddoppiano ogni 4 giorni per valori superiori a 6000 UI.
Tra le 8 e le 11 settimane i valori arrivano al loro massimo, ed è quindi il momento giusto per eseguire il test del sangue. In generale, per valori di beta hCG inferiori a 5mUI/ml non c’è gravidanza, che risulta invece certa per valori oltre i 25 mUI/ml.
I valori di riferimento dell’ormone beta hcg, che indicano un normale corso della gravidanza singola, sono indicativamente riportati qui di seguito.
Quando i valori delle beta hcg sono bassi, in generale, con molta probabilità c’è stato un ritardo nel concepimento. In rari casi si può essere in presenza di problemi più gravi, come una interruzione spontanea della gravidanza. Se il piccolo cresce nella norma, l’ormone della gravidanza deve aumentare e il valore nelle analisi dovrebbero raddoppiare ogni due o tre giorni.
Nel caso di gravidanza gemellare, inoltre, i valori delle beta hcg sono sensibilmente superiori alla media. Infatti, in caso di gravidanza gemellare il valore della beta può essere del 30-50% superiore a quello di una gravidanza singola. Durante una gravidanza gemellare i valori delle beta hcg saranno quindi sempre molto più alti del normale.
Se però, dall’esame di laboratorio, il risultato riscontra che invece di un rialzo si è in presenza di un ribasso della quantità dell’ormone, occorre approfondire. Saranno quindi necessari altri approfondimenti per avere la conferma di problemi ormonali o del normale corso della gravidanza. Il ginecologo saprà, inoltre, consigliarvi al meglio sul da farsi per un corretto proseguimento del periodo gestazionale.
La prima regola dunque è quella di non preoccuparsi eccessivamente. Se l’ecografia ha riscontrato una gravidanza gemellare e non vi sono stati episodi di sanguinamento o anomalie, potrebbe bastare ad escludere patologie o dubbi anche solo ripetere il test qualche giorno dopo.
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