Il bambino può ugualmente contrarre una malattia dopo il vaccino? Sì, ma le possibilità di farlo sono molto ridotte. I vaccini non sono una garanzia al 100% contro le malattie. Per ragioni che non capiamo, un piccolo numero di persone che vengono vaccinate non diventano immuni.
Per esempio, il vaccino contro il morbillo non riesce a produrre immunità in circa l’1% delle persone che lo ricevono dopo due dosi. Di conseguenza, queste persone possono ancora manifestare i sintomi e contrarre la malattia in caso di esposizione. Naturalmente, la possibilità di ammalarsi è abbastanza piccola, finché la maggior parte delle persone con cui vengono in contatto sono immuni.
Contrarre una malattia dopo il vaccino
Molti adolescenti e adulti possono ammlarsi di malattie contro cui sono stati vaccinati da piccoli perché gli effetti della vaccinazione non hanno più effetto. L’immunità fornita dal vaccino contro la pertosse, per esempio, comincia a scemare dopo sei-dieci anni, quindi se tuo figlio non fa un richiamo durante gli anni dell’adolescenza, potrebbe contrarre la malattia.
Durante gli anni ’90, il numero di casi di pertosse riportati tra gli adolescenti e gli adulti è più che raddoppiato. Questo perché molte persone non hanno ricevuto il richiamo per estendere la loro immunità. Il modo per evitarlo è controllare con il pediatra quali vaccinazioni richiedono richiami e quando devono essere somministrati.
Ciononostante, la vaccinazione offre ancora la migliore possibilità di protezione dalle malattie infettive. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association ha scoperto che, durante un’epidemia di morbillo, le persone non vaccinate avevano 35 volte più probabilità di prendere il morbillo. Diversi studi hanno confermato questi risultati.