Il cambio della scuola o anche solo della classe ad inizio anno o a metà percorso sono situazioni abbastanza frequenti e spesso sono causate da un cambio del lavoro dei genitori o di un adattamento poco funzionale del bambino. Per ogni bambino sia la famiglia che la scuola sono due principali punti di riferimento imprescindibili le cui modifiche possono portare dei cambiamenti anche nei comportamenti dei bambini.
Cambiare scuola: come reagisce il bambino
La prima cosa da fare per impedire che questo cambiamento sia eccessivamente drammatico per il piccolo è quella di mantenere un buon equilibrio emotivo. Anche se trasferirsi in un’altra città è molto pesante anche per i genitori, per il bambino è meglio evitare di fare esternazioni emotive eccessive davanti a lui poiché assorbe ogni comportamento dei genitori e rimangono fortemente segnati dagli eventi importanti come, appunto un trasloco. La soluzione migliore è quella di restare sereni il più possibile e cercare di trasmettere questa serenità anche al piccolo.
Inoltre, è molto importante aiutare il bambino ad elaborare questa nuova situazione faticosa, senza negare che stia accadendo. Questo non vuol dire compatirlo perché ora si troverà costretto ad impegnarsi per farsi dei nuovi amici e adattarsi ad una nuova scuola. Bisognerà introdurre il bambino a questa situazione di distacco che rappresenta, poi, anche una faccenda costante nella vita di ogni persona.
Gli effetti del cambiamento sul bambino
Il cambiamento può portare a reazioni molto diverse tra i bambini, che possono essere quelle della paura, della diffidenza, dell’ansia, eccetera. Costringere il proprio figlio a cambiare scuola per qualsivoglia motivo lo porta a doversi necessariamente adattare a nuove dinamiche per cui molto probabilmente non sarà preparato in quanto nuove per lui. Per un bambino non è assolutamente una cosa semplice dividersi da tutto quello che per lui, fino a quel momento, ha rappresentato la stabilità e la routine.
Il bambino può ritrovarsi a dover fare i conti con dei sentimenti diversi come la nostalgia, la rabbia, la frustrazione, l’ansia, la paura, il pessimismo, la tristezza, il dolore, ma anche l’allegria. Tra gli effetti del cambiamento ci sono anche la necessità di doversi fare delle nuove amicizie, così come doversi adattare a dei nuovi insegnanti e quindi, sicuramente, anche a dei nuovi metodi di studio e di apprendimento causando una notevole dose di ansia e paura di non essere all’altezza.
Il piccolo dovrà anche avere a che fare con un nuovo ambiente, con cui dovrà necessariamente avere a che fare, orientarsi e adattarsi. Inoltre dovrà anche fare i conti con l’ansia causata dall’attenzione posta su di lui poiché nuovo in quell’ambiente, quindi essere al centro dell’attenzione, sia in classe che nell’intero istituto. Qualora lo spostamento comporti anche un cambio di città, il bambino dovrà fare i conti con un posto completamente diverso e muoversi, magari, anche con mezzi di trasporto diversi, causandogli anche una certa dose di smarrimento iniziale. Alcuni bambini possono anche mostrarsi più oppositivi riguardo al cambiamento, mentre altri possono sembrare più positivi, flessibili ed entusiasti. E’ ovvio, però, che più è improvviso e drastico il cambiamento, più sarà traumatico per il bambino e maggiore potrebbe essere la sua ostinazione.
Ovviamente sarà impossibile misurare o definire a priori quali possono essere gli effetti che un cambiamento del genere, come quello della scuola, può comportare nel bambino, ma bisogna sapere già da prima che l’intensità dei sentimenti che lui proverà dipenderà soprattutto dalle cose che il piccolo lascerà e da chi incontrerà nel nuovo posto. Per questo motivo è semplice intuire che se il piccolo riesce ad instaurare nuovi rapporti di amicizia in breve tempo, la situazione si dimostrerà fin da subito più facile da sopportare. Ovviamente c’è da annoverare tra gli effetti di questo tipo di cambiamenti anche la possibilità che il rendimento scolastico diminuisca per i primi tempi, fino al momento in cui il piccolo si sarà adeguatamente ambientato al nuovo metodo didattico.