Allarme vista, aumenta la miopia soprattutto tra bambini e adolescenti

Martedì 8 aprile 2025 – La miopia aumenta in Italia e il fenomeno inizia nei primi anni di vita. Entro il 2050 sarà miope il 50 per cento della popolazione: ne parla lo studio dell’osservatorio Vista, presentato in occasione della Giornata mondiale della salute

di Manuela Vacca

 

Ben 15 milioni di persone: un italiano su quattro è miope. Numeri che non sono da sottovalutare perché, entro il 2050, sarà miope il 50 per cento della popolazione. Sono i dati emersi dallo studio dell’Osservatorio Vista, iniziativa della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, in collaborazione con il Centro Studi Censis e la Fondazione Bietti, con lo scopo di scattare una fotografia trimestrale sulla salute visiva italiana e fornire indicazioni per la sua prevenzione.

Nonostante la vista sia un senso fondamentale nella percezione del mondo, dallo studio presentato ieri a Roma, in occasione della Giornata mondiale della salute, si profila una preoccupante rinuncia alla cura. Infatti, in ragione delle condizioni economiche, il 45,8 per cento dei miopi non sostituisce gli occhiali e il 37,4 per cento fa a meno delle visite oculistiche.

Prevenzione per i bambini

È prioritario effettuare visite oculistiche sin dalla nascita per individuare subito eventuali patologie. Domenico Schiano Lomoriello, responsabile UR Segmento anteriore con annessi oculari e responsabile Uos Cornea, cristallo e oftalmoplastica della Fondazione Bietti, sottilinea che cresce esponenzialmente a livello mondiale il numero di chi soffre di miopia.

“Questo aumento si osserva soprattutto tra bambini e adolescenti, tanto che si arriva a parlare della cosiddetta ‘mio-epidemia’. Tra le cause sembra possa avere un ruolo il cambio delle abitudini di vita – spiega il medico -. Infatti, nell’età infantile si assiste a un diverso modo di impiegare la vista nella quotidianità: prima i bambini erano abituati a stare all’aria aperta, all’esposizione della luce naturale e a impiegare la vista a lungo raggio. Oggi, nella giornata tipo di un bambino e un ragazzo, le ore passate al chiuso e di fronte a dispositivi elettronici sono sempre di più”.

“La fragilità oculistica, la coesistenza di difficoltà economiche e di problemi alla salute della vista è una forma di disagio sociale che ha impatto sulla qualità della vita quotidiana di un numero rilevante, e in aumento, delle persone che vivono in Italia”, afferma Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, che evidenzia come l’obiettivo del lavoro di ricerca sui cui, da oltre un anno la Fondazione OneSight e il Censis sono impegnati, sia quello di “riconoscere e misurare il valore sociale di una buona salute della vista”.

 

Foto: (apertura) Pixabay, (nel testo) Fondazione Bietti

 

Leggi anche: Mamme e neonati al centro della Giornata mondiale della salute