I bambini sono più sensibili di noi ai cambiamento. I sintomi del jet lag, di norma, impiegano dall'uno ai tre giorni ma poi spariscono.
Ogni genitore, al momento di affrontare il primo viaggio in aereo insieme ai propri figli, si pone questa domanda. E la risposta è sì. Proprio come ne soffrono gli adulti, anche i bambini subiscono gli effetti fastidiosi del jet lag, con una leggera differenza: ne soffrono meno. Più piccoli sono, infatti, più i bambini tendono ad adattarsi meglio al fuso orario e al nuovo ciclo sonno-veglia, una volta giunti a destinazione.
Cos’è il jet lag
La definizione di jet lag è in sostanza, “quell’insieme di effetti psicologici e fisiologici che compaiono in seguito ad un viaggio in cui si attraversano diversi fuso orari; questi effetti abbastanza fastidiosi, come insonnia, mal di testa e stanchezza, sono dovuti, con tutta probabilità, al cambiamento del ritmo cardiaco del nostro corpo”.
Non è qualcosa a cui ci si può abituare viaggiando molto in aereo, di conseguenza tutti, chi più e chi meno, viaggiatori abituali e non, ne soffrono.
È quindi impossibile risparmiare ai bambini questo fastidio, ma seguendo alcuni semplici accorgimenti, si possono quantomeno limitarne gli effetti.
Consigli per affrontare il Jet Lag
La prima premessa da fare è che ogni bambino è diverso dall’altro. I genitori con più figli e che conoscono bene le loro abitudini, lo sanno. Alcuni bambini, al momento di andare a letto, si addormentano facilmente, altri hanno bisogno di più tempo. Molto probabilmente i primi saranno più avvantaggiati nel superare i fastidi dovuti al cambiamento di fuso orario, rispetto ai secondi che faranno più fatica.
Ecco quindi i consigli per un viaggio il più confortevole possibile:
- Anticipare o posticipare l’orario in cui i bambini vanno a letto già qualche giorno prima della partenza, a seconda della destinazione del viaggio. Questo accorgimento aiuterà i bambini ad adattarsi al nuovo fuso orario molto più semplicemente, una volta atterrati. Anche durante il volo è sempre bene far seguire ai bimbi i ritmi di sonno e il momento dei pasti come proposto dalla compagnia aerea, che si preoccupa durante i voli lunghi con diversi fusi, di creare le migliori condizioni per i passeggeri.
- L’organizzazione prima della partenza. In previsione di un lungo viaggio in aereo con dei bambini è sempre bene prepararsi a giocare d’anticipo. Se è difficile tenerli impegnati durante una cena fuori, tanto più lo sarà in aereo, con lo spazio personale limitato. Quasi tutte le compagnie dispongono di monitor interattivi che offrono film o cartoni animati anche per i più piccoli; ma salvare sul proprio tablet i loro cartoni preferiti o la musica è una buona idea. Non dovranno mancare anche libri da leggere, disegnare e colorare.
- Idratazione. Anche mantenere i bambini bene idratati è un consiglio utile per attenuare gli effetti del jet lag. Chi viaggia in aereo e ha praticato l’ambiente aeroportuale saprà benissimo che le temperature sono quasi estreme. In estate troppa aria condizionata e in inverno aria troppo calda: i bambini sono molto più soggetti degli adulti a questi sbalzi di temperatura, quindi portarsi per il viaggio dell’acqua, frutta fresca già tagliata, come mele o carote, è la soluzione ideale per mantenere la giusta idratazione in quei momenti in cui non è previsto un passaggio delle hostess.
- Abbigliamento per viaggiare. Fare voli lunghi significa, spesso e volentieri, stare seduti per ore con poca possibilità di movimento, quindi un abbigliamento comodo, una coperta o un cuscino portato da casa per i bambini può essere una soluzione efficace per creare un ambiente confortevole.
- Melatonina. La melatonina è una soluzione scelta dalla maggior parte dei viaggiatori, perché riduce gli effetti del jet lag, aiutando ad aggiustare il proprio ritmo al nuovo fuso orario (viene anche usata da chi ha problemi di insonnia, con buoni risultati). Il pediatra di famiglia saprà sicuramente consigliare il dosaggio adatto se i genitori decidono di affidarsi a questo rimedio.
Una volta arrivati a destinazione
Arrivati a destinazione, bisogna tenere presente che il primo giorno non potrà considerarsi vacanza: anche seguendo tutti gli accorgimenti, i bambini (e anche gli adulti) saranno contenti di trovarsi in un posto nuovo, ma accuseranno la stanchezza. Il primo giorno è consigliabile rilassarsi, cercando di non cedere al sonno fino a quando nella destinazione raggiunta non arriveranno le ore serali
I sintomi del jet lag, di norma, impiegano dall’uno ai tre giorni per scomparire del tutto, anche se un fattore da tenere sempre presente è il numero di fusi che si attraversano.
Passato questo periodo i bambini potranno godersi la vacanza nel migliore dei modi.
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