La tendenza del babywearing è un metodo alternativo per portare in giro i nostri bambini che si sta diffondendo anche nel nostro paese.
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Cari genitori siete pronti ad abbandonare ingombranti carrozzine e passeggini ed indossare letteralmente il vostro bambino? Vi state chiedendo come fare e perché ancora non conoscete la nuova tendenza che si sta diffondendo in Italia, dopo aver spopolato all’estero e sul web? Stiamo parlando del Babywearing! Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono i benefici di questo nuovo modo di portare in giro i vostri bebè.
Il babywearing, che letteralmente significa “indossare il bambino“, è una tendenza che sta sempre più prendendo piede nel nostro paese. Considerato un metodo alternativo a passeggini e carrozzine, permette di portare in giro il bambino molto più comodamente. Consiste semplicemente nel trasportalo, già a partire dalla nascita, addosso a sè avvolgendolo in fasce, marsupi o altri supporti ergonomici. Le sue orini sono antichissime e risalgono alla Preistoria quando le madri trasportavano i bambini per mezzo di supporti di pelle o di stoffa. L’usanza di tale metodo si è poi diffuso in Asia e Africa fino ad arrivare in Occidente grazie agli studi del Dottor Sears che brevettò un supporto avanzato e perfezionato rispetto a quello degli antichi. Tale modalità di trasporto può essere effettuata da zero a tre anni, ma dipende poi dalle esigenze del bambino e del genitore. Il babywearing è una vera e propria pratica di attaccamento e accudimento del bambino basata sull’ascolto ed il rispetto dei bisogni primari del bambino. A stretto contatto fisico con il genitore il piccolo trova risposta tempestiva ai suoi bisogni di contatto, affetto e nutrimento.
I vantaggi del babywearing, oltre all’evidente comodità di non doversi portare in giro ingombranti e scomodi passeggini, sono numerosi. I risvolti positivi non si limitano a ciò, ma vanno ad impattare anche sullo sviluppo psicofisico e relazionale del bambino. Questo avvolto nella fascia o marsupio, può mantenere un costante contatto fisico con la mamma, fondamentale per i primi suoi anni di vita. La mamma, così facendo, impara a conoscere in toto le necessità e le reazioni del suo piccolo entrando in una profonda empatia con lui. Il contatto inoltre porta alla riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress che porta il bambino a piangere in modo continuo e che, al tempo stesso, calma la depressione post parto.
Il bambino, inoltre, si sentirà al sicuro e protetto e questo influenzerà l’insorgenza di comportamenti positivi in lui. Tale metodo giova anche alla madre che, così facendo, potrà avere sempre le mani libere per occuparsi ad esempio dei fratelli o svolgere alcune azioni quotidiane con più semplicità. Inoltre quest porterà ad una minor stanchezza e affaticamento delle braccia della madre che, molte volte, fatica a spingere il passeggino fuori casa. Il babywearing quindi è una pratica che porta un elevato benessere fisico ed emotivo sia per la madre che per il bimbo. Ma non è solo la mamma a poter indossare fasce e marsupi, lo possono fare anche i papà. Per loro è un’ottima occasione per sentirsi importanti e instaurare sin da subito un legame affettivo con proprio bambino.
Ci sono diverse tipologie di fasce presenti sul mercato, ma la scelta su quali deve ricadere? Indipendentemente dal supporto scelto, per il benessere fisico del bambino è importante che assuma una posizione a “M”, ovvero con il sederino posto più in basso delle ginocchia. Il tessuto deve favorire la corretta posizione della colonna vertebrale e la sua naturale curvatura, senza che essa venga compressa. Tra i vari supporti la fascia elastica è sicuramente la migliore per la fisiologia del bambino. Si tratta di una fasciatura in jersey di cotone, lunga 50 cm e alta 70 e che supporta fino a 8 kg. Se tale peso viene superato però il supporto tenderà a cedere e la corretta posizione fisiologica del bambino verrà meno.
La fascia in tessuto (può essere cotone 100% oppure cotone misto lino, canapa, seta bambo etc…) è un telo lungo circa 4 metri e mezzo e alto 70 cm ed è il supporto più resistente che esista. Il marsupio strutturato invece è un’altra tipologia di supporto dotato di fibre e cinturoni adatti per i bambini che riescono già a stare seduti (6-7 mesi) che può essere posizionato davanti o sulla schiena. Una via di mezzo, invece tra questo marsupio strutturato e una fascia, ha origini asiatiche ed è il Mei tai. Viene utilizzato a partire dai 3-4 mesi, cioè da quando il bambino riesce a sostenere dritta la testa, ma presenta alcuni dei difetti come il fatto che il suo uso non è contenitivo come una fascia. Infine la fascia ad anelli, sconsigliata quando il piccolo non è ancora in grado si sostenere da sola la testa, si può portare solo sul fianco. La pecca di questo supporto è che non consente di fare lunghe passeggiate, in quanto proprio la sua posizione laterale non permette un’adeguata distribuzione del peso, ma facilita il salire e scendere del bambino. Prima di comparare uno di questi supporti, sarebbe bene rivolgersi a persone competenti e che sappiano consigliarvi la soluzione più giusta per voi. Le consulenti Babywearing Italia potranno supportarvi tramite consulenze individuali, di gruppo o incontri informativi gratuiti.