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Oggi la diagnosi prenatale è diventata quasi fondamentale, dovuta anche al fatto che si tende a fare figli in età più matura, permettendo così di escludere quasi completamente la presenza di malformazioni. In particolare l’amniocentesi e la villocentesi sono due esami diagnostici che vengono effettuati nelle prime settimane di gravidanza, qualora altri esami come la traslucenza nucale o il bi-test abbiano evidenziato alcune anomalie.
In entrambi i casi si tratta di un esame invasivo e la procedura prevede l’inserimento di un ago nell’addome della donna e il prelievo di materiale fetale che verrà successivamente analizzato attentamente. Oltre a questo le due tecniche sono molto diverse tra loro, ma vediamo in particolare in cosa consistono questi due esami prenatali
VILLOCENTESI
La villocentesi è un esame invasivo prenatale che prevede il prelievo dei villi coriali, ovvero tessuti che fanno parte della placenta in formazione, i quali contengono una grande quantità di cellule staminali. Viene eseguita mediante l’uso di un ago inserito nell’addome attraverso un monitoraggio ecografico al fine di individuare l’esatta posizione della placenta. La villocentesi viene effettuata durante il terzo mese di gravidanza, tra la nona e la dodicesima settimana, e questo fa sì che eventuali anomalie vengano diagnosticate molto precocemente.
Tramite la villocentesi è possibile individuare la presenza di alcune anomalie cromosomiche, come ad esempio la trisomia 21 o fibrosi cistica, e solitamente viene consigliata solo in alcuni casi, come ad esempio se l’età della madre supera i 35 anni, se altri esami hanno dato esiti positivi, come ad esempio la traslucenza nucale oppure se ci sono precedenti familiari di anomalie cromosomiche.
Essendo una tecnica che viene eseguita nelle primissime settimane permette di evidenziare subito eventuali malattie permettendo così alla donna di valutare le eventuali alternative, infatti in caso si scegliesse di interrompere la gravidanza non sarà necessario un parto indotto ma sarà sufficiente procedere con un raschiamento. Inoltre si tratta di un esame attendibile al 99% e assolutamente sicuro ed indolore, eventualmente in caso di risultato poco chiaro si potrebbe richiedere un approfondimento con amniocentesi.
AMNIOCENTESI
Anche nel caso dell’amniocentesi si tratta di una tecnica invasiva in cui, tramite l’inserimento di un ago poco al di sotto dell’ombelico, viene prelevata una piccola quantità di liquido amniotico, all’interno del quale vi sono le cellule fetali che verranno successivamente analizzate per verificare la presenza o meno di malformazioni o anomalie genetiche.
A differenza della villocentesi, l’amniocentesi viene effettuate durante il quinto mese di gravidanza, in particolare tra la sedicesima e la ventesima settimana, quindi si è già in uno stato avanzato della gravidanza e permette di evidenziare la presenza di alterazioni legate ai cromosomi.
L’amniocentesi non è un esame obbligatorio, ma viene consigliato dal ginecologo qualora la gestante avesse superato i 35 anni di età oppure se gli esami precedenti come il bi-test o la traslucenza nucale avessero dato esito positivo.
Si tratta di una tecnica indolore, con un’attendibilità assoluta ed è assolutamente sicura sia per la donna che per il feto, solo in alcuni casi dopo aver eseguito l’ amniocentesi alcune donne hanno avvertito alcune contrazioni uterine ma di lievissima intensità. E’ importante sottolineare che durante il prelievo del materiale fetale, sia durante la villocentesi che nell’amniocentesi, il feto non viene assolutamente toccato in alcun modo.
I COSTI
Per quanto riguarda i costi di queste de tecniche bisogna sottolineare che sono totalmente gratuite nel caso in cui ci siano dei rischi elevati, mentre se il solo fattore di rischio è l’età della madre si dovrà procedere al pagamento di un ticket a seconda se si tratta di una struttura ospedaliera o una struttura privata, ma indicativamente i costi si aggirano tra i 50 e le 100 euro a seconda della regione di appartenenza, ovviamente in una struttura privata i costi aumentano notevolmente.
La scelta di eseguire una o l’altra metodica dipende assolutamente dalla volontà della madre e dalle diverse condizioni ed eventuali gravità, ma è assolutamente necessario che le due tecniche vengano eseguite da personale altamente specializzato.