Se vostro figlio parla da solo mentre gioca non preoccupatevi: è il suo amico immaginario. Scopriamo come gestirlo e perché è importante averne uno.
Se vi è capitato di sentire vostro figlio parlare mentre gioca come se avesse un interlocutore accanto, nonostante sia da solo nella sua cameretta, non preoccupatevi: si tratta solamente del suo amico immaginario. Gli amici immaginari accompagnano la crescita dei bambini in modo naturale, dal momento che costituiscono un’occasione per i piccoli per migliorare le proprie abilità verbali, accrescere la fiducia e creare giochi di ruolo.
I bambini sono talmente orgogliosi di avere un nuovo amico che cercano di nasconderlo agli altri, specialmente ai propri genitori: infatti, se provate a chiedere loro con chi stanno parlando quando borbottano tra sé e sé, fanno finta di nulla. Secondo alcuni studi pedagogici, in effetti, se un genitore fa troppe domande sul compagno invisibile o, peggio ancora, cerca di interagire con lui, l’amico scompare con la stessa velocità con cui è apparso.
Di conseguenza, se vi dovesse capitare di sentire il vostro bambino parlottare, non intervenite: è importante che il suo amico immaginario gli faccia compagnia il più possibile durante lo sviluppo, proprio perché si tratta di un eccellente esercizio mentale.
Come già anticipato, rapportarsi con un amico immaginario permette al bambino di lavorare su diverse abilità e capacità, tra cui:
Infine, potreste anche trasformare la presenza di un amico immaginario in un vostro vantaggio. Se da un lato è giusto che un genitore non cerchi di influenzare l’amico del proprio bambino, dall’altro lato non c’è nulla di male nello sfruttare la sua esistenza per fornire qualche stimolo al piccolo. Potreste provare a dire: “Oh guarda, Superman ha mangiato tutta la sua verdura” oppure “Perché non fai una gara con Campanellino per vedere chi si veste per primo?“