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Allattare in viaggio: un aspetto ancora problematico

Allattare in aeroporto sembra essere ancora frustrante. Ecco qual è la situazione attuale e come potrebbe cambiare...

Se avete avuto modo di allattare in viaggio, probabilmente avete almeno una storia memorabile di allattamento o pompaggio in aeroporto. Dalla stipata in un minuscolo bagno al tentativo inutile di non esporsi in un terminal affollato, sopravvivere come viaggiatrice in allattamento fa sembrare i controlli della TSA un gioco da ragazzi.

Sebbene i pediatri sottolineino che il latte materno vanta benefici che possono durare tutta la vita – tra cui l’aumento della resistenza alle malattie e alle infezioni nei primi anni di vita e la riduzione del rischio di obesità – è una lotta per chi vola spesso.

Allattare in viaggio: la situazione attuale

Fuori luogo

La mancanza di stanze adatte al pompaggio negli aeroporti rende difficile per le mamme in viaggio raggiungere i loro obiettivi di allattamento al seno. Le mamme lavoratrici che hanno bisogno di usare il tiralatte durante il tragitto sono spesso costrette a trovarsi in situazioni particolarmente scomode e antigieniche, senza privacy, posti a sedere o spazio. Tra l’altro, questa situazione può facilmente presentarsi anche al lavoro.

Fare spazio

La ricerca mostra che molte strutture non sono affatto adatte all’allattamento al seno. Uno studio pubblicato su Breastfeeding Medicine ha rilevato che solo otto aeroporti sui 100 presi in esame disponevano di sale per l’allattamento sufficienti. Una vera e propria sala per l’allattamento dovrebbe essere una stanza igienica e privata (diversa dal bagno) che contenga un posto per sedersi, un tavolo per posizionare il tiralatte e una presa elettrica per collegarlo.

Trovare un posto dove allattare il bambino è spesso meno difficile perché le mamme possono usare una copertura per l’allattamento per una maggiore privacy. Tuttavia, quando si usa il tiralatte, avere una stanza per l’allattamento privata è una necessità. Alcuni aeroporti, tra cui il San Francisco International, il San Jose International e il Baltimore Washington International offrono strutture che soddisfano gli standard di sufficienza. Ma i ricercatori hanno anche scoperto che molti aeroporti inclusi nello studio considerano i bagni unisex o familiari, che di solito non dispongono di posti a sedere adeguati o luoghi soddisfacenti per il pompaggio.

La carenza di strutture adeguate ha costretto donne come Megan, madre di due figli, a smettere del tutto di allattare. La donna , che viaggia settimanalmente per il suo lavoro di dirigente commerciale, ha trovato troppo difficile il pompaggio negli aeroporti. “Quando è arrivato il mio secondo figlio, ho smesso di allattare prima di quanto volessi, perché non riuscivo più a sopportare questa situazione”, ammette. “Alcuni aeroporti sono migliorati negli ultimi anni, ma dobbiamo ancora fare di più”.

Scritto da Stefania Netti
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