Allattamento: quando diminuisce il latte?

Quando si smette di allattare, la produzione di latte materno inizia a scarseggiare. Ecco alcuni dettagli utili.

Dopo aver interrotto l’allattamento, quando diminuisce il latte materno? Quali sono gli effetti che seguono questo processo? Ecco tutto ciò che dovreste sapere in merito.

Allattamento: quando diminuisce il latte?

Una regola generale è che quanto più a lungo si è prodotto latte, tanto più tempo ci vorrà per esaurirlo. Il processo di allattamento è regolato dagli ormoni e, se questi sono stati costantemente in funzione, ci vorrà un po’ di tempo perché il corpo si adatti.

La maggior parte delle mamme vede scomparire la maggior parte del latte entro 7-10 giorni dall’interruzione dell’allattamento, soprattutto se il numero di poppate giornaliere è diminuito naturalmente. Tuttavia, in alcuni casi potrebbero subentrare degli ingorghi davvero fastidiosi.

Cercate di svezzare gradualmente e non in modo traumatico. In questo periodo evitate di esprimere o pompare il latte. Se il dolore è molto forte, esprimete un po’ di latte a titolo di conforto, ma non svuotate completamente il seno. In questo modo, infatti, il corpo si spinge a produrre più latte, allungando il processo di prosciugamento.

Cosa succede al corpo quando si smette di allattare?

Con l’abbassamento dei livelli di prolattina e ossitocina, i livelli di progesterone e di estrogeni inizieranno a salire, innescando così l’ovulazione e la ripresa del ciclo mestruale. Non solo stiamo gestendo la diminuzione di tutti gli ormoni del benessere, ma stiamo anche affrontando i cambiamenti ormonali che accompagnano il ciclo mestruale.

Se prima della gravidanza avete avuto difficoltà con le fluttuazioni ormonali, questo potrebbe essere un periodo piuttosto impegnativo per voi. Non abbiate timore, però: si tratta di un processo temporaneo assolutamente normale e che riuscirete a superare senza troppe difficoltà.

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