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L’allattamento misto consiste in una tecnica che combina i due metodi tradizionali: l’allattamento al seno con latte materno e l’allattamento con latte artificiale tramite biberon. Si tratta di un’opzione che viene scelta per differenti ragioni. Pur non essendo sempre facile, essa consente di combinare i vantaggi dei due metodi classici di allattamento. Se si sceglie -o si è costrette a scegliere- tale modalità, è a maggior ragione necessario chiedere il parere del pediatra. Solo lei o lui, infatti, ci saprà indicare quale delle due versioni risulta la più indicata, il tipo di latte artificiale da acquistare e quali dosi somministrare al neonato.
Inoltre, qualora lo necessitiate, saprà darvi i giusti consigli per aumentare o diminuire la produzione di latte. Dunque, quelle che vi proponiamo di seguito è una piccola guida, scritta allo scopo di aiutare le mamme che stanno valutando di affrontare questo percorso, ma che non intende e non può assolutamente sostituirsi a una consulenza medica.
Cosa è l’allattamento misto
L’allattamento misto, come spiegato nell’introduzione, prevede la somministrazione del neonato, alternativamente, sia di latte materno, sia di latte artificiale con allattamento sia al seno, sia al biberon. Inoltre, questa tecnica si divide a sua volta in due varianti: l’allattamento complementare e quello alternato. Se i prodotti impiegati nei due diversi metodo restano i medesimi, le differenze riguardano invece le modalità e le tempistiche di somministrazione dell’alimento. Vediamo meglio in cosa consistono i due metodi e come effettuarli al meglio.
Procedimento
L’allattamento misto complementare prevede la somministrazione, in ogni singola poppata, di entrambi i tipi di latte: quello materno e quello artificiale. Si consiglia di cominciare sempre con la prima tipologia di latte, attaccando il neonato al seno e lasciandolo così succhiare per circa quindici minuti. La suzione frequente e l’attaccamento del bambino, infatti, favorisce la produzione di latte da parte delle ghiandole mammarie. In questo modo, pur non costituendo più l’alimento esclusivo, il latte materno non dovrebbe diminuire eccessivamente il proprio livello di produzione.
Trascorso il primo quarto d’ora, staccate il bimbo dalla mammella e offritegli il biberon contenente il latte formulato. Almeno per i primi tempi, è bene che questa seconda fase non venga effettuata dalla madre. Il bambino, infatti, soprattutto le prime volte, potrebbe reagire negativamente al latte artificiale. Fiutando l’odore di quello materno, facilmente lo cercherà, rifiutando il biberon. La situazione ideale sarebbe che l’altro genitore intervenisse in questa seconda fase per allattare il bambino con il biberon. In questo modo, infatti, il piccolo sarebbe lontano dal profumo del seno materno e, inoltre, svilupperà da subito un contatto profondo con il padre.
Il biberon, se privo del sistema di areazione alla base, deve essere tenuto ben inclinato in modo da far riempire completamente di latte la tettarella. La tettarella artificiale, infatti, non dovrebbe contenere aria. Questa passerebbe nella bocca del bambino e quindi nel suo stomaco e, così facendo, favorirebbe coliche e gas intestinali. Anche durante questa seconda fase, il genitore che allatta il bebè dovrebbe tenerlo stretto e accoccolato e mantenere sempre il contatto visivo. Il momento del nutrimento, infatti, risulta sempre intimo e favorisce la creazione di un legame profondo.
Allatamento alternato
L’allattamento misto alternato, pur prevedendo i medesimi elementi di quello complementare, li combina in maniera differente. Tale tecnica, infatti, consiste nell’alternare l’allattamento al seno e il latte artificiale tramite biberon nelle diverse poppate. Bisogna sempre iniziare con una sola poppata al giorno a base di latte artificiale, a meno che una malattia imponga alla madre di interrompere subito e bruscamente l’allattamento al seno. I neonati, infatti, non necessariamente reagiscono positivamente ai primi biberon di latte artificiale; le prima volte, anzi, accade il contrario. In genere questa scelta viene compiuta dalle mamme che, dopo il periodo di congedo di maternità, devono rientrare sul posto di lavoro. La poppata a base di latte artificiale, infatti, fa sì che non sia necessariamente la mamma a nutrire il figlio in un determinato momento della giornata. Questo compito, invece, può essere delegato all’altro genitore, a una baby-sitter o a un parente. I questo caso, la mamma potrà probabilmente allattare al mattino, prima di andare a lavorare, e la sera, mentre la poppata del pomeriggio avverrà con biberon. Talvolta, invece, si preferisce riservare il latte artificiale per la poppata serale. Questo tipo di latte, infatti, riempie e sazia maggiormente. Il bambino, in questo modo, ne assumerà la giusta quantità prima di coricarsi. Di conseguenza, durante la notte dormirà più a lungo e con meno interruzioni.
Prodotti per allattamento misto
Cosa occorre procurarsi quando si ha intenzione di intraprendere il percorso dell’allattamento misto? Lo strumento imprescindibile, nonché l’alleato più indispensabile in questa impresa, altro non è che il biberon. Infatti, sarà proprio lui a sostituire il seno materno in quelle poppate (o in quella fase) nella quale il protagonista diventerà il latte artificiale.
Come abbiamo precedentemente accennato, è possibile -anzi probabile- che il bambino, almeno nei primi tempi, non gradisca né il biberon né il latte artificiale in esso contenuto. Ricordate infatti che il piccolo è abituato alla mammella materna, con il suo sapore, il suo odore e il latte umano. La tettarella del biberon è cruciale per far sì che questo nuovo strumento venga accettato, più o meno di buon grado dal neonato. Essa deve risultare il più possibile simile al capezzolo materno per quanto riguarda la forma, non potendone imitare le altre caratteristiche. Esistono tettarelle di molteplici tipologie (rigide, morbide) e materiali (soprattutto lattice e silicone). La mossa migliore consiste nel provarne diverse, per verificare le reazioni del bambino a ogni forma e materiale, prima di scegliere quella definitiva.
Biberon anticolica
Inoltre, il biberon deve essere anticolica. Abbiamo già spiegato cosa significa: per quanto possibile, occorre evitare che l’aria passi dal biberon al corpo del piccolo, giungendo poi nell’intestino e provocando qui alcuni problemi come le coliche. Aiutano in questo senso i biberon dotati di base ventilata oppure di apposita valvola. La valvola, in particolare, oltre a ridurre il rischio di coliche, obbliga anche il neonato a mettere più energia e forza nella suzione, in modo da imitare l’allattamento al seno. Si tratta infatti di biberon specifici per l’allattamento misto. Infatti, l’abitudine di non faticare con il biberon potrebbe comportare il pericolo che il bambino, a lungo andare, inizi a rifiutare il seno. Il latte materno, invece, è molto importante per garantire al piccolo una serie di anticorpi.
Uno dei biberon più consigliati dai papà e dalle mamme per l’allattamento misto è il “Mimijumi Very Hungry”. Considerato in assoluto uno dei migliori sul mercato, tale prodotto deve gran parte della propria reputazione alla sua tettarella unica. Essa imita l’allattamento naturale. La sua angolazione risulta tale da poter simulare anche la posizione che il piccolo assume in braccio alla madre durante l’allattamento al seno.
L’altro prodotto perfetto per l’allattamento misto è il biberon Yoomi. Esso si propone di risolvere un altro problema che si pone con questa tecnica: quello della temperatura del latte artificiale. Infatti, il latte appena uscito dal seno risulta tiepido, della temperatura ottimale per essere consumato dall’infante, proprio perché segue la natura. Il latte artificiale, al contrario, viene preso dal congelatore o dal frigorifero, il che non lo rende certo pronto a essere ingerito.
Un errore da evitare sempre è quello di riscaldare al microonde qualsiasi tipo di latte per neonato, compreso quello tirato dal seno. Al contrario, il biberon può essere posizionato sotto l’acqua corrente. Yoomi, però, elimina questo passaggio consentendo una notevole semplificazione dell’intera operazione. Il prodotto è infatti dotato di un dispositivo interno che regola la temperatura del latte che contiene. Sarà dunque sufficiente premere un pulsante e attendere sessanta secondi perché il latte assuma la temperatura più adatta al bambino. Il dispositivo funziona grazie a un meccanismo che richiede una breve preparazione. Essa può essere effettuata anche molto prima rispetto alla poppata. Il biberon, infatti, deve essere immerso in acqua bollente per un tempo di venticinque minuti. In questo modo, esso immagazzina un calore che trattiene fino al suo prossimo utilizzo, quando risulterà già in grado di funzionare.
Quando cominciare allattamento misto
Sono differenti le ragioni che spingono a intraprendere il percorso dell’allattamento misto. A volte esso comincia dalla nascita del bambino ma, in altri casi, interviene invece dopo alcuni mesi, durante i quali il piccolo era stato nutrito esclusivamente al seno con il latte materno. I casi in cui la madre si trova costretta a sostituire parte del proprio latte con quello artificiale sono principalmente quelli in cui la montata lattea tarda a giungere oppure la produzione di latte si rivela insufficiente a soddisfare il fabbisogno del figlio. Questo caso risulta maggiormente frequente nel caso in cui ci sia più di un figlio, dunque se esistono due o più gemelli. Inoltre, l’aggiunta si rende necessaria quando il neonato non cresce come dovrebbe, perché è possibile che il nutrimento ne sia la causa. Infine, si ricorre normalmente all’allattamento misto alternato soprattutto in due circostanze: quando la madre, dopo un periodo di congedo di maternità, deve riprendere a lavorare o quando ci si avvicina allo svezzamento e si vuole ridurre la produzione di latte.