Avreste mai detto che anche l'alimentazione è uno dei fattori che può favorire la fertilità e le possibilità di concepimento?
Argomenti trattati
Può suonare bizzarro, ma alimentazione e fertilità potrebbero essere in qualche modo correlate. Con ciò non si intende dire che ingerire determinati cibi aumenti le probabilità di rimanere incinta, bensì che, durante i giorni fertili, seguire un determinato regime alimentare può aiutare a favorire il concepimento. I giorni fertili sono quei giorni nei quali la donna può rimanere incinta se ha rapporti sessuali.
Si tratta delle giornate immediatamente precedenti e successive all’ovulazione, ovvero l’espulsione, da parte del follicolo ovarico, della cellula uovo matura. Quest’ultima, di per sé, può vivere circa 24 ore. Se, però, incontra uno spermatozoo, le cellula fecondata e insediata nell’utero dà inizio alla gravidanza. Il calcolo del periodo fertile non è un metodo contraccettivo valido. Al contrario, può rappresentare un ottimo aiuto per le coppie che cercano di avere un figlio in modo naturale. Proprio a tal proposito, vogliamo spiegare come l’alimentazione gioca il suo ruolo nel determinare le probabilità di concepimento.
Innanzitutto, dobbiamo precisare che non esiste una formula magica per rimanere incinta. L’alimentazione, come è risaputo, non è la discriminante principale. Ancora pochi studi sono stati dedicati alla correlazione tra cibo e fertilità. Tuttavia, esistono una serie di comportamenti alimentari consigliati a chi sta cercando un bambino. Inoltre, sembra che le donne sottopeso e quelle sovrappeso incontrino maggiori difficoltà nel concepire un figlio.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, l’alimentazione influisce sulla fertilità degli uomini tanto quanto su quella delle donne. Se, infatti, la gravidanza è un’esperienza femminile, al concepimento contribuiscono invariabilmente entrambi i sessi. Iniziamo analizzando la dieta che dovrebbe seguire l’uomo che cerca un figlio.
Innanzitutto, l’uomo deve privilegiare i cibi ricchi di vitamina C e di antiossidanti. Questi migliorano la mobilità degli spermatozoi e, inoltre, diminuiscono la probabilità che gli stessi siano portatori di difetti. Ad aumentare la mobilità dei gameti maschili contribuisce anche la Vitamina A. Le due vitamine citate possono essere ritrovate soprattutto in cibi quali le verdure a foglia verde, la patata dolce, i pomodori, i broccoli, le arance e il pompelmo. Carote e pomodori offrono un ottimo apporto rispettivamente di betacarotene e licopene.
Lo zinco è utile invece a scongiurare il rischio di agglutinazione degli spermatozoi. Esso è contenuto soprattutto in formaggi e altri prodotti a base di latte, nella frutta secca, nelle ostriche, nei fagioli e nelle uova.
L’acido folico, invece, favorisce la produzione di spermatozoi sani. A offrirlo sono alcuni cibi già citati per altre proprietà: la patata dolce, i fagioli e le verdure a foglia verde.
Infine è bene, quando si cerca un bambino, eliminare il consumo di alcool, o almeno ridurlo drasticamente. Le bevande alcoliche, infatti, abbassano il livello di testosterone. Inoltre, esse incrementano le probabilità di produzione di spermatozoi anomali.
Giungiamo adesso a descrivere quale dieta dovrebbe seguire una donna alla ricerca di un figlio. Specifichiamo nuovamente che si tratta di indicazioni generali che non garantiscono alcun risultato certo, ma che dovrebbero essere d’aiuto.
Secondo molti studi, a favorire la fertilità sarebbe il latte. Con questo, però, intendiamo esclusivamente il latte intero. Latticini e latte scremato -anche solo parzialmente- sembrano infatti sortire l’effetto opposto, ovvero quello di ridurre le probabilità di concepimento. Il latte intero contiene il 65% di grassi. Proprio la panna offre un miscuglio ormonale che favorisce la fertilità femminile. Ovviamente, se si incrementa il consumo di latte intero, aumenterà proporzionalmente anche l’apporto calorico giornaliero. I ricercatori di Harvard, però, giustificano questa controindicazione portando a motivo le reali proprietà benefiche che il latte ha sui livelli di fertilità. Gli stessi consigliano di ridurre, per compensare, il consumo di carni rosse.
Anche i carboidrati sembrano giocare un proprio ruolo nella fertilità della donna. Tuttavia, non è la loro quantità che fa la differenza, bensì la tipologia. Sono infatti indicati i carboidrati ricchi di fibre, che necessitano di una digestione più lenta, come pasta e pane integrali. Al contrario, sono fortemente sconsigliati quei carboidrati che possono essere digeriti facilmente, come patate, riso, pane bianco e pasta raffinata. E’ vero che questi cibi forniscono energia immediata e i carboidrati in essi contenuti vengono assimilati subito. Tuttavia, essi contribuiscono anche a incrementare i livelli di glicemia. Ciò potrebbe portare a squilibri ormonali e quindi a una diminuzione delle probabilità di concepimento. Online è possibile trovare diversi prodotti a base di pane integrale, come
Un altro elemento da considerare è l’apporto proteico offerto dalla nostra alimentazione. Anche in questo caso, la discriminante non risiede nella quantità di proteine ingerita. Essa è invece da ricercare nella loro provenienza. Una ricerca ormai datata di qualche anno, infatti, mostrava che le donne che ricevono la maggior parte delle proteine da alimenti di origine animale presentano il 39% di probabilità in più di risultare infertili rispetto a quelle che favoriscono le proteine di origine vegetale. Sarebbe quindi bene privilegiare la soia, i fagioli, le noci, le lenticchie e i ceci. Questi prodotti possono essere reperiti anche online. Uova e pesce non modificano in alcun modo i livelli di fertilità. Carni rosse, di pollo o di tacchino sembrano invece causarne un decremento.
Infine, occorre un piccolo appunto, per quanto potrebbe apparire scontato. Per una corretta dieta della fertilità è assolutamente vietato il consumo di cibo da fast food. I grassi saturi, dei quali cibi come le patatine fritte sono più che ricchi, influiscono infatti negativamente sulla fertilità. I grassi insaturi, al contrario, non sembrano sortire alcun effetto, né positivo né negativo. Questi ultimi, contenuti ad esempio nell’olio d’oliva, vanno comunque assunti per sopperire alla mancanza di grassi saturi.
Finora abbiamo discusso sull’alimentazione da adottare quando si cerca un figlio. Ma come comportarsi una volta che il concepimento sarà avvenuto?
A questo punto, l’attenzione riservata al cibo non deve scomparire ma, al contrario, aumentare ancora. Esiste infatti una cosiddetta teoria dei 1000 giorni. Essa si basa sull’assunto che, per il benessere del bambino o della bambina, è cruciale l’alimentazione seguita durante i primi 1000 giorni. Il conteggio, tuttavia, non parte dalla nascita del piccolo, bensì dal giorno del suo concepimento. Nella dieta rientrano quindi i 9 mesi trascorsi nel ventre materno. Di conseguenza, è assolutamente essenziale che la madre scelga accuratamente la dieta da seguir durante la gravidanza.
Se, infatti, durante la gestazione il cibo scarseggia, quello presente viene incanalato verso il cervello del nascituro. Questo, però, fa sì che sia il cuore a restare indebolito, un rischio enorme per un feto o per un bambino appena nato. Mantenere uno stile di vita sano è dunque essenziale, a cominciare dall’alimentazione. Per quanto riguarda questo fattore, quindi, consigliamo di seguire le linee guida esposte per quanto riguarda la fertilità, che riassumiamo brevemente.
Ingerite soprattutto proteine vegetali, presenti in legumi e noci, cercate di moderare il consumo di carni rosse. Prediligete pasta, riso e pane integrale ai loro corrispettivi bianchi o raffinati. In questo modo terrete basso l’indice glicemico. Evitate i grassi saturi, dannosi per la salute. Essi si trovano soprattutto nel cibo da fast food e negli alimenti fritti. Appartengono a questa categoria il lardo, lo strutto e i grassi idrogenati, ovvero le margarine.
In generale, cercate di seguire un regime alimentare sano e variato. Inoltre è consigliato anche di svolgere attività fisica, per mantenere sotto controllo il peso e in salute l’organismo proprio e del nascituro. Da evitare assolutamente sono lo stress, il fumo e l’alcool.
I mille giorni, dopo la gravidanza, si prolungano sino ai due anni di vita della bambina o del bambino. Occorre notare che in questa prima fase della vita gli infanti posso sì avere sviluppato già un proprio gusto nel cibo, ma non conoscono ancora gli alimenti e non sono in grado di decidere autonomamente cosa mangiare. Consigliamo quindi di far provare loro il maggior numero di cibi -purché sani e adatti alla loro età- per abituarli a molti sapori differenti. Proseguite quindi proponendo nuovamente ai vostri figli gli alimenti ai quali hanno reagito positivamente nel quadro di una dieta ricca, variegata e sana.
Per favorire il concepimento -ma anche per rendere più sicura la gravidanza dopo di esso- uno stile di vita sano è imprescindibile.
Iniziate adottando orari e ritmi di vita regolari. Dormite il giusto numero di ore ed evitate un eccessivo stress, che sia fisico, emotivo o mentale. Lo stress, infatti, riduce i tassi di fertilità.
Oltre alla già citata alimentazione corretta, sarebbe bene introdurre dell’esercizio fisico nella propria quotidianità. Se non siete amanti degli sport, potrebbe trattarsi anche di qualcosa di leggero, come l’acquagym, che però vi mantenga attive e in forma. Lo sport, se praticato regolarmente, aiuta anche a ridurre i livelli di stress, liberando le endorfine.
Assolutamente vietati, sia per gli uomini che per le donne che stanno cercando un figlio, sono invece il fumo di sigaretta e gli alcolici. Questi due fattori, infatti, peggiorano la salute del corpo nel suo insieme. Come tali, non possono che avere ricadute negative anche sulla fertilità.
In altre parole, possiamo affermare che lo stile di vita adatto a migliorare la probabilità di concepimento è quello che offre gli effetti migliori anche sulla salute della singola persona.