Quando si scopre di essere in dolce attesa, la maggior parte delle abitudini muta. I cambiamenti non riguardano solo il regime alimentare da seguire e i cibi da evitare, ma anche altri “vizi”, come l’alcol e il fumo. Sia che si tratti di un bicchiere ogni tanto o di un’abitudine regolare, bere alcol in gravidanza non fa bene. Infatti, la prolungata esposizione all’alcol potrebbe comportare alcuni rischi per il bambino, talvolta anche gravi: scopriamo quali sono.
Alcol in gravidanza: i rischi per il bambino
Nel mondo, circa il 60% delle donne beve alcol durante i 9 mesi di gravidanza, dato che non va assolutamente sottovalutato. Da un punto di vista fisiologico, assumere alcol durante la gestazione fa più male. Infatti, il corpo femminile contiene una quantità minore di acqua, le bevande alcoliche fanno più fatica a essere diluite e la concentrazione di alcol nel sangue rimane più a lungo. La donna, quindi, impiega più tempo a eliminarlo e ancora di più ci mette il feto. Si aggiunga, poi, che l’alcol arriva attraverso la placenta al sangue del bambino, il quale non è in grado di metabolizzarlo ed è quindi maggiormente esposto ai suoi effetti nocivi.
Poiché l’alcol influisce sulla crescita fetale in tutte le fasi della gravidanza e fa correre dei rischi al bambino, le linee guida e le società mediche nazionali e internazionali raccomandano in maniera del tutto assoluta l’astinenza completa durante i 9 mesi di gestazione.
L’alcol in gravidanza è correlato a una vera e propria patologia, chiamata sindrome feto-alcolica, la più grave conseguenza dell’abuso sul feto. I rischi per il bambino, inoltre, riguardano:
- anomalie al viso e problemi cerebrali;
- deficit di crescita;
- alterato sviluppo del cranio;
- difetti congeniti più gravi.
Sindrome feto-alcolica: cos’è
La sindrome feto-alcolica (FAS) è il rischio per il bambino se si assume alcol in gravidanza. Si caratterizza per un insieme di problemi fisici, comportamentali e neurologici che possono verificarsi in un individuo esposto all’alcol prima della nascita e che possono avere implicazioni per tutta la vita.
Studi del sistema nervoso centrale dimostrano che il cervello assume una struttura e una funzionalità anomala in seguito all’esposizione all’alcol prima della nascita. Le anomalie riguardano un ridotto volume cerebrale globale, con specifiche riduzioni e disfunzioni. Possono, inoltre, essere compromessi lo sviluppo cognitivo, il controllo degli impulsi e il giudizio, la memoria, l’apprendimento, la coordinazione motoria, e così via.
Purtroppo, durante la gravidanza il feto è particolarmente vulnerabile al consumo di alcol da parte della mamma a causa dell’eliminazione efficiente e dell’esposizione prolungata. L’alcol viene eliminato dal feto nella misura del 3-4% rispetto all’eliminazione dall’organismo materno. Inoltre, gran parte dell’alcol eliminato dal feto nel liquido amniotico viene riciclato attraverso la deglutizione fetale dello stesso e all’assorbimento da parte delle mucose.