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Aerosol per bambini: ricercatori e medici mettono questa terapia sotto accusa, sopratutto per il trattamento dei più comuni malanni di stagione come raffreddore e tosse. Come mai? Perché uno dei trattamenti fino a oggi più somministrati da medici e pediatri sembra non essere più efficace e in alcuni casi risultare addirittura dannoso? Scopriamo di più continuando la lettura.
Aerosol per bambini
L’Associazione Culturale Pediatri (Acp) ha recentemente inserito nella propria classifica delle pratiche a rischio di inappropriatezza i farmaci cortisonici per aerosol, comunemente utilizzati per il trattamento delle più diffuse infiammazioni delle prime vie respiratorie dei bambini.
Diffuso infatti, sopratutto nei cambi di stagione, lo sviluppo di raffreddore e tosse nei bambini che, a scuola o all’asilo si scambiano giornalmente i più comuni germi e batteri.
Spesso (e a quanto pare anche troppo!) si ricorre quindi alla terapia inalatoria a base di farmaci cortisonici, sottoponendo i bambini e momenti che loro considerano di vera tortura. Nessuno ama sottoporsi ad aerosol (adulti compresi)!
Lo studio accusatorio
Il Responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la salute Materno-Infantile all’Istituto di Scienze Farmacologiche Mario Negri di Milano, Antonio Clavenna, ha condotto uno studio sulla reale efficacia della aerosolterapia nel trattamento dei malanni stagionali più comuni nei bambini.
Il suo studio avrebbe quindi evidenziato che bambini trattati con cortisonici per aerosol non hanno dimostrato differenze sull’entità del disagio e sui tempi di guarigione rispetto ai bambini trattati con soluzione fisiologica, sempre per aerosol.
In sostanza, l’efficacia dei farmaci cortisonici per inalazione è stata pari a quella della soluzione fisiologica, ovvero acqua purificata e sale allo 0,9%.
Supporto allo studio
Favorevole a questa teoria anche Maurizio De Martino, ordinario di Pediatria all’Università di Firenze e Direttore della Clinica Pediatrica I e Meyer Health Campus del Meyer.
Secondo De Martino, infatti, l’aerosolterapia servirebbe solo «… nella laringite ipoglottica, con la budesonide (farmaco corticosteroide), e nel trattamento della fibrosi cistica con antibiotici e/o cortisonici specifici. Per il resto è inutile: un’abitudine che ci portiamo dietro per una certa inerzia, anche di alcuni medici».
Asma
In caso di asma, inoltre, la terapia con aerosol potrebbe addirittura essere dannosa in quanto la soluzione salina che veicola e il vapore acqueo potrebbero causare un peggioramento dello stato asmatico.
Questo accade perché i bambini, soprattuto piccoli, possono avere attacchi d’asma anche frequenti (e più spesso di quanto si potrebbe immaginare). Questi attacchi, tuttavia, non hanno nulla a che vedere con lo stato patologico dell’asma in età adulta.
Si tratta, infatti, di restringimenti dei bronchi che possono avere origine virale o allergica. Il trattamento indicato in questi casi è l’uso di salbutamolo somministrato con spray e distanziatore.
Nei casi meno lievi si può aggiungere cortisone da somministrare in compresse.
Il distanziatore
In caso di broncospasmo esiste tuttavia una valida alternativa all’uso dell’aerosol per bambini: il distanziatore.
Si tratta di uno strumento che facilita la somministrazione di spray pre-dosati, sopratutto in pazienti non collaborativi come possono esserlo i bambini.
L’inalatore è inserito in una delle due estremità del distanziatore, mentre l’altra è appoggiata alla bocca. Questo fa sì che il farmaco riesca e diffondersi ed essere inalato dal bambino.
Bronchiolite, bronchite e laringite
In caso di bronchiolite, bronchite e laringite, gli esperti concordano che la terapia con aerosol può essere utile.
Al contrario, non serve per il trattamento di malattie infettive e disordini immunologici.
L’aerosol per bambini con rinofaringite, faringo-tonsillite, otite media acuta, nonché nei comuni malanni di stagione, non serve a nulla.
Aerosolterapia: pulizia dell’apparecchio
Se dopo l’uso l’apparecchio per aerosol non viene pulito alla perfezione, l’umidità eventualmente ristagnante nella mascherina e nelle altre parti potrebbe provocare la proliferazione di microrganismi come la Candida.
La pericolosità di questi microrganismi è data dal fatto che possono facilmente raggiungere i bronchi.
Raffreddore e tosse: cosa fare?
Gli esperti consigliano quindi, in caso di raffreddore, di eseguire semplici lavaggi nasali al bambino, senza somministrare in aggiunta alcun farmaco.
In caso di tosse, invece, è preferibile identificarne la causa scatenante che potrebbe essere infettiva o allergica.
Se si tratta di tosse infettiva da virus non c’è molto da fare se non usare rimedi naturali e continuare con i lavaggi nasali che comunque mantengono il naso libero e impediscono al muco di raggiungere le basse vie aeree.
Buone abitudini
Utili in casi di malanni di stagione come raffreddore e tosse nei bambini l’applicazione di alcuni semplici accorgimenti, abitudini che risultano di gran lunga più efficaci rispetto all’aerosol per bambini.
Tra queste ricordiamo lavaggi nasali con semplice soluzione fisiologica o acqua purificata e sale allo 0,9% per eliminare muco e catarro, far bere frequentemente il bambino, mantenere il giusto grado di umidità negli ambienti (tra il 45 e 55%), mantenere una temperatura in casa ottimale (mai oltre i 20°C), lavare spesso le mani, usare solo fazzoletti di carta.
Ricorso al pediatra
In Italia l’uso della terapia con aerosol per bambini che soffrono di malanni di stagione è molto diffusa.
Talvolta, addirittura si procede in modo autonomo, senza nemmeno far ricorso al pediatra per chiedere consiglio. Questo è assolutamente errato. Somministrare autonomamente cortisonici senza il parere medico è sbagliato e può essere potenzialmente dannoso.
Fluidificanti
Anche per quanto riguarda l’uso dei fluidificanti è bene chiedere sempre prima il parare medico, in quanto questi farmaci possono causare secchezza peggiorando dunque la situazione.
Se non si può proprio far a meno dell’aerosol per bambini che hanno raffreddore o altri malanni comuni è preferibile usare una soluzione ipertonica diluita al 3% e sempre senza eccedere (è sconsigliato superare le due volte al giorno).
La soluzione fisiologica va bene quando l’aumento delle secrezioni è in corso.
Buone abitudini
Ottimo invece il ricorso a attenzioni quotidiane che prevedono il mantenimento di una corretta temperatura in casa, umidità intorno al 45-55% negli ambienti di casa, lavaggi nasali, lavaggio frequente delle mani, uso di fazzoletti di carta, etc.
Infine, è importantissimo far sempre riferimento alle indicazioni pediatriche laddove si ritenga necessaria la somministrazione di farmaci a base cortisonica.